Takashi Murakami è il principale artista, ma non l'unico autore presente nella mostra "In Tune with the World", con cui l'istituzione parigina presenta al pubblico una nuova selezione di opere della propria collezione. Fino al 27 agosto.
Lancia interrogativi e quesiti sul mondo odierno, sul ruolo dell’uomo nell’universo, sui suoi legami con l’ambiente e le altre forme di vita, insistendo in particolare sulle interconnessioni tra umani, animali, piante e oggetti inanimati: è questo e molto altro In Tune with the World, la mostra pronta a debuttare il prossimo 11 aprile alla Fondation Louis Vuitton di Parigi.
Fino al 27 agosto prossimo, la collezione museale dell’importante istituzione culturale francese offrirà al pubblico un allestimento rinnovato e ripensato, riunendo insieme una nuova selezione di opere della propria collezione, realizzate da artisti che impiegano media diversi e appartengono a generazioni distinte. L’esposizione costituisce l’occasione per presentare anche lavori mai esposti prima in questi spazi.
Estremamente nutrito il parterre degli autori scelti per questo appuntamento, che include anche gli italiani Giovanni Anselmo e Maurizio Cattelan. Estendendo lo sguardo a livello internazionale si segnala la presenza di opere, tra gli altri, di Dan Flavin, Alberto Giacometti, Yves Klein, Philippe Parreno, Gerhard Richter, Adrián Villar Rojas e Henri Matisse. Due gli aspetti chiave di questo progetto espositivo: da una parte, il percorso si snoda attraverso tre tematiche – Irradiances; Here, infinitely…; The man who capsizes, ciascuna analizzata in un piano dell’edificio; infine, viene dedicata una retrospettiva all’artista giapponese Takashi Murakami.
Nato nel 1962, Murakami è divenuto noto a livello internazionale per lavori nei quali concede libero sfogo alla sua immaginazione, senza imbrigliarla tra confini rigidi. Attingendo alla storia politica, culturale e sociale del Giappone, ha dato vita a una sorta di “mondo a parte”, oscuro e favoloso, nel quale l’estetica kawaii si combina ai traumi storici vissuti dal suo Paese, dalla bomba atomica al dramma dello tsunami.
Dipinti, sculture e video esposti nelle gallerie 9, 10 e 11 del secondo piano della Fondation Louis Vuitton costituiscono una preziosa testimonianza della molteplicità di forme e materiali che popolano il suo linguaggio, contraddistinto da colori saturi e da un distintivo mix tra tecnologia avanzata e motivi ancestrali.