La metropoli britannica ospita una mostra che ripercorre le dinamiche del movimento surrealista, attraverso le opere dei suoi protagonisti e i legami da cui erano uniti.
Gli spazi di Olivier Malingue, a Londra, fanno da sfondo a una mostra suggestiva. Fino al 12 maggio, Surrealism: A Conversation offrirà al pubblico una vera e propria immersione tra i capolavori di stampo surrealista, datati fra il 1923 e i primi anni Sessanta, testimoniando la straordinaria influenza esercitata da questo movimento sulle generazioni successive.
La rassegna intende porre l’accento sulle opere dei singoli artisti ‒ da Ernst a Magritte, da Tanguy a Dalí ‒ individuandone le caratteristiche e calandole nel più ampio scenario della dottrina surrealista, esplicitata da Breton nel celebre Manifesto del 1924 e radicata nella dimensione dell’inconscio e di una realtà “altra”.
I rapporti fra gli artisti e la loro adesione a un preciso clima cultural-filosofico rappresentano i punti cardine della mostra, che riunisce anche una selezione di Cadavre Exquis, il celebre gioco durante il quale ogni artista doveva disegnare su un foglio di carta una parte del corpo, completato via via dal “giocatore” successivo.
[Immagine in apertura: Óscar Domínguez, Paysage cosmisque, 1938-1939]