La relazione fondamentale tra piante e suolo è uno dei temi esaminati nella mostra itinerante promossa dalla Rete degli Orti Botanici della Lombardia. Un'occasione per riflettere sui rischi connessi con alcune attività umane e per aumentare la consapevolezza sulla necessità di proteggere il "magico mondo" delle piante.
A Ispra, in provincia di Varese, sono le sale della Tenuta Villa Quassa ad accogliere – dal 7 al 29 aprile – la mostra itinerante Seduzione Repulsione – quello che le piante non dicono. Giunta alla decima tappa del suo percorso, promossa dalla Rete degli Orti Botanici della Lombardia e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, la rassegna è pronta a misurarsi con la dimensione unica del Lago Maggiore, convogliando in questo territorio di grande bellezza il suo carico di domande e curiosità.
Seduzione Repulsione prova infatti a svelare i misteri dell’universo botanico scegliendo come punto di vista le piante stesse. Il titolo della mostra, dunque, va inteso come una “chiave di lettura” per un racconto del tutto “fito-centrico”, ovvero indipendente dalla relazione con l’uomo.
Forte di un approccio narrativo, ma nello stesso tempo di un impianto rigoroso dal punto di vista scientifico, l’esposizione indaga alcuni meccanismi riproduttivi e di sopravvivenza messi in atto nel mondo vegetale, ricorrendo a una pluralità di stimoli e di informazioni. Storie, immagini, articoli scientifici, materiali vegetali e reperti particolarissimi condurranno i visitatori in un universo tanto affascinante, quanto spesso sottovalutato e sconosciuto.
“Dalla conoscenza e dalla conservazione delle piante e delle relazioni che esse instaurano con l’ambiente e con gli altri organismi viventi, derivano e deriveranno opportunità irrinunciabili per garantire un futuro al nostro pianeta – ha invece ribadito Silvia Assini, presidente della Rete degli Orti Botanici. – La mostra vuole essere un contributo a diffondere una parte della conoscenza del mondo vegetale, invitando i visitatori a scoprire inaspettate relazioni.”