Esiste una sensibilità condivisa, quasi tangibile, tra madre e figlia? Dopo il debutto alla Gagosian Gallery di New York, la mostra "Mother Daughter" approda in Europa, negli spazi del Fotografiska di Stoccolma, con il suo carico di interrogativi e suggestioni. Fino al 2 Settembre.
Una mostra concepita come “una vera e propria conversazione, la stessa che madre e figlia hanno condiviso sul loro mestiere nel corso dei decenni: un viaggio stimolante, molto vivace“. È Johan Vikner , direttore delle settore mostre di Fotografiska, a introdurre Mother Daughter, il nuovo appuntamento espositivo che l’istituzione culturale svedese si appresta ad accogliere, a partire dall’1 giugno. Nella propria sede di Stoccolma, il museo apre infatti le porte a un percorso espositivo emozionante, dal forte coinvolgimento emotivo, nel quale sono riunite fotografie di Linda McCartney e di sua figlia Mary.
Dopo l’anteprima alla Gagosian Gallery di New York, la mostra arriva in Europa proponendo la doppia visione delle due artiste; ad essere affiancato è lo sguardo fotografico di entrambe, restituito in un itinerario che conduce verso una comune visione del mondo.
Negli scatti realizzati da Linda McCartney, scomparsa nel 1998, la sfera privata e quella pubblica si combinano. A partire dalla metà degli anni Sessanta, infatti, l’artista fotografò icone come Jimi Hendrix, i Rolling Stones e i Grateful Dead; sono immagini che ci restituiscono il sapore di un’epoca, capaci di documentare la rivoluzione musicale in corso. Dirette e istintive, queste fotografie riflettono il carisma individuale dei soggetti.
Una passione, quella nutrita per la musica, che raggiunse uno dei momenti più alti nella carriera di Linda McCartney proprio sul finire di quel glorioso decennio: nel 1968 fu la prima fotografa donna a produrre una copertina per il magazine Rolling Stone; l’anno successivo sposò uno dei Beatles, Paul McCartney.
L’interesse per altre discipline la portò anche a dedicarsi alla fotografia di paesaggi, di animali, alla ritrattista e ad immortalare la sua famiglia per il resto della sua vita.
Cresciuta all’ombra dei celebri genitori, “armata” della reflex materna, Mary McCartney si è avvicina alla fotografia molto presto.
La mostra analizza questa sorta di simbolico “passaggio del testimone” tra le due donne, mettendo in evidenza l’esistenza di una sorta di sensibilità condivisa tra madre e figlia, percepibile nel modo in cui entrambe riescono a stabilire un rapporto emotivo con i loro soggetti ritratti. Oltre alle affinità con la visione materna, nell’obiettivo di Mary rientrano anche il mondo della moda e quello della danza, ad esempio con la serie dedicata alle ballerine professioniste del Royal Ballet.
Lou Reed, Eric Clapton, Vivienne Westwood, Helen Mirren e la regina Elisabetta II sono alcune delle grandi personalità del nostro tempo da fotografate dalla “McCartney junior”.
[Immagine in apertura: Linda McCartney, Paul with Rose, Marrakesh, 1972 (dettaglio). Immagine nell’articolo: Linda McCartney, Stella and Paul, Sussex, 1983]