Dopo la tappa torinese, la mostra intitolata all’artista novecentesco approda a Bologna. Un’immersione fra le pieghe più profonde dell’immaginario di Francis Bacon, nel solco della figura umana.
Mancano solo poche ore all’avvio di Francis Bacon. Mutazioni, la mostra che, dal primo giugno al 6 settembre, animerà le sale bolognesi di Palazzo Belloni. Realizzata da con-fine Art, in collaborazione con la Francis Bacon Collection, la rassegna getta nuova luce sugli aspetti più intimi dell’opera dell’autore irlandese, scandagliandone l’interiorità.
Una settantina di lavori, fra collage, disegni e pastelli, diventano veicolo di un’indagine attorno alla figura umana, cardine della produzione di Bacon, rintracciando nei papi urlanti e nelle crocifissioni evocate dall’artista una metafora della vita, caratterizzata da una ineludibile mutevolezza.
Attraversate da un senso di inquietudine sottile e costante, le opere di Bacon chiamano in causa la logica dell’inconscio, divenendo emblema di un disagio sociale e storico che permeava la società novecentesca in cui l’artista era calato.
Inconscio e pulsioni sessuali si mescolano nella produzione creativa dell’artista anglo-irlandese, dando vita a interventi poco conosciuti, che trovano finalmente visibilità nella mostra in arrivo a Bologna. Contribuiscono ad arricchire il percorso espositivo fotografie e contenuti multimediali, come l’installazione interattiva di un trittico a specchio, che spinge il pubblico a concentrarsi sulle mutazioni del sé, al pari dell’arte di Bacon.
[Immagine in apertura: Francis Bacon, Figura seduta, 1992, dettaglio, pastello e collage su carta]