Il più celebre duo di performance art del mondo si riunisce di nuovo: un libro scritto a quattro mani ripercorrerà la loro vita e loro carriera, in larga parte condivisa.
Ritrovarsi, ancora una volta, unendo le forze in un progetto comune: per Marina Abramović e Ulay è di nuovo tempo di stringere una sinergia, in questo caso sulla scia dei ricordi. La prossima “impresa” nella quale i due nomi forti dell’arte performativa internazionale si ritroveranno fianco a fianco sarà la pubblicazione di un libro, destinato a raccontare le loro memorie.
La scrittura a quattro mani sembrerebbe qualificarsi come un passaggio quasi obbligato per l’opera in questione; come hanno sottolineato i diretti interessati, gli aneddoti condivisi nel corso del loro lungo e complesso percorso di lavoro – e di vita – insieme sono tanti e meritevoli di essere ripercorsi insieme.
La stesura del libro dovrebbe partire nel prossimo mese di agosto, quando Marina Abramović e Ulay dovrebbero iniziare a ragionare sul manoscritto in una sessione di circa “dieci giorni o due settimane“, secondo quanto emerso dalle prime dichiarazioni. Questo riavvicinamento arriva dopo fasi alterne della loro relazione – non solo professionale – avviata nella seconda metà degli anni Settanta e andata avanti fino al 1988.
Nell’attesa di ulteriori dettagli e delle immancabili anteprime sulla pubblicazione, è l’Italia a prepararsi al prossimo grande evento espositivo di cui sarà protagonista l’artista originaria dell’ex Jugoslavia. Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 Palazzo Strozzi, a Firenze, le dedicherà una retrospettiva con oltre 100 opere, per la quale è stata annunciata anche “la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra“.
L’artista è attesa in città per l’apertura; sabato 22 settembre, inoltre, sarà al centro dell’appuntamento Marina Abramović Speaks, organizzato dalla Fondazione Palazzo Strozzi e in programma al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.