Accompagnata dalla proiezione di un documentario dedicato all'artista romana, realizzato da Raffaele Simongini e proiettato per l’intera durata dell'esposizione, la personale "Miti Mediterranei" a Palermo costituisce una nuova tappa del percorso di ricerca di Gonzales sui temi del patrimonio mitico e mitologico.
Con la mostra Alba Gonzales. Miti Mediterranei il parco della Fondazione Whitaker, a Palermo, accoglie 19 sculture dell’artista romana di nascita ma dalle origini siciliane, greche, spagnole e francesi.
Incarnando nella propria genìa una sorta di “cosmopolitismo mediterraneo”, Gonzales con questa personale curata da Gabriele Simongini dà origine a un viaggio ideale e simbolico attraverso i miti di quest’area geografica, sospeso tra desiderio e nostalgia. Città “meticcia per eccellenza” e Capitale italiana della Cultura in carica, Palermo offre ai suoi lavori una cornice consona e affascinante.
A collocare questa personale all’interno della produzione di Gonzales – da anni legata all’analisi del patrimonio mitico e mitologico – è lo stesso curatore, che nel catalogo sottolinea come l’artista appartenga “alla schiera sempre più ristretta di scultori nell’autentico senso del termine e in particolare spicca per l’aspirazione a dire tutto, interamente e senza filtri intellettualistici. (…) Di fronte ad una società votata alla ricerca dello stordimento ed anestetizzata dai social network, la Gonzales, manifestando un intenso impegno etico, forza volutamente i toni delle tematiche scelte (l’avidità, l’ossessione per il sesso e il potere, la vanità, il dominio del narcisismo e dell’apparire, la furia bellicista, ecc.), li rende icastici, teatrali e quasi iperbolici“.