Fino al 19 settembre, la città belga ospita la seconda edizione della propria Triennale, accogliendo nel suo suggestivo centro storico installazioni di quindici artisti contemporanei, chiamati a indagare il tema del tessuto urbano "liquido".
Arrivano da Belgio, Polonia, Regno Unito, Olanda, Stati Uniti, Argentina, Germania, Spagna e Irlanda gli artisti e gli architetti autori delle installazioni temporanee che definiranno il percorso urbano della seconda edizione della Triennale di Bruges.
A partire dal 5 maggio e fino al 16 settembre, la città medievale e i suoi canali ospiteranno la kermesse artistica che, con la curatela affidata a Till-Holger Borchert e Michel Dewilde, analizza questa volta il tema Liquid City / Vloeibare Stad.
La Triennale, oltre al percorso espositivo itinerante, ingloberà una pluralità di iniziative, distribuite nell’intero periodo di apertura. Conferenze, visite guidate, due mostre, tra cui la speciale esposizione frutto della collaborazione con il Frac Centre-Val de Loire nella quale viene sondato il tema della città liquida nell’architettura e nel design, arricchiscono infatti il programma 2018.
Tra i protagonisti di Liquid City / Vloeibare Stad, che con i loro interventi – tra strutture, video, sculture e altri media – daranno vita a un sorprendente percorso artistico urbano, spiccano i nomi di Tomas Saraceno, presente con Bruge Aerocene Tower; degli architetti spagnoli José Selgas e LucíaCano; del collettivo belga Rotor; del collettivo tedesco raumlabor e dello studio olandese NLÉ.
Quest’ultimo, vincitore alla Biennale di Architettura di Venezia del Leone d’Argento 2016 con la sua Floating School, a Bruges esporrà una classe galleggiante con vista su uno dei parchi più belli della città belga.
[Immagine in apertura: © Jarosław Kozakiewicz]