Un padre e un figlio entrambi innovatori e grandi artisti: è il caso di Pierre-Auguste e Jean Renoir, messi a confronto in una mostra al via negli Stati Uniti.
Quale rapporto artistico legò il cineasta Jean Renoir e suo padre, l’altrettanto celebre pittore Pierre-Auguste Renoir? È questo il quesito preso in esame dalla nuova mostra promossa dalla Barnes Foundation, a Philadelphia, che nella propria sede conserva la più grande collezione al mondo di dipinti del pittore francese, annoverato tra i massimi esponenti della corrente impressionista.
Fino al 3 settembre, la mostra Renoir: Father and Son / Painting and Cinema combina opere cinematografiche, dipinti, lavori su carta, 50 riproduzioni moderne di fotografie d’archivio, ceramiche, manifesti cinematografici, libri, riviste e memorabilia – per un totale di oltre 120 manufatti – per esplorare in profondità il ruolo del padre sull’opera del figlio, le reciproche influenze e le convergenze tra pittura e cinema.
Offrendo ai visitatori la possibilità di apprezzare in un’unica sede il lavoro del pittore accanto a clip e spezzoni dei film del cineasta, il percorso espositivo consente di cogliere la comune attitudine verso la sperimentazione e la volontà di individuare nuove modalità di creazione ed espressione dell’immagine, ma anche i punti di distacco.
Come ha osservato Sylvie Patry, curatrice della mostra, la relazione di parentela tra i due artisti si configura come “una situazione eccezionale, se non unica, nella storia dell’arte (…) Inventando l’impressionismo insieme ai suoi amici, Pierre-Auguste Renoir ha rinnovato profondamente l’arte del suo tempo. Jean Renoir, agli inizi della storia del cinema, ha inventato nuove immagini. È affascinante vedere che Jean si riferiva spesso all’arte e al tempo di suo padre nei suoi film. Tuttavia, la loro relazione era complessa e oscillava tra momenti di ammirazione e rifiuto“.
[Immagine in apertura: Pierre-Auguste Renoir, La Famille de l’artiste, 1896]