A ottant’anni dalla sua nascita e a venticinque dalla sua scomparsa, il teatro milanese celebra la memoria di Rudolf Nureyev con tre serate, in compagnia delle opere che l’hanno visto protagonista alla Scala nel ruolo di ballerino e coreografo.
È un legame profondo quello che unisce Rudolf Nureyev alla Scala di Milano e che affonda le radici negli anni Sessanta del Novecento, quando il ballerino fece la sua prima apparizione sul palcoscenico del teatro milanese accanto a Margot Fonteyn in Romeo e Giulietta. Oggi, a 80 anni dalla sua nascita e a 25 dalla sua scomparsa, la Scala ricorda Nureyev con tre serate speciali, in programma il 25, 26 e 27 maggio, in aggiunta alla speciale serata del 24 maggio a favore della Fondazione Francesca Rava ‒ NPH Italia Onlus.
Il Teatro alla Scala e il suo Corpo di Ballo, accanto a Svetlana Zakharova e Roberto Bolle e a ospiti internazionali del calibro di Marianela Nuñez, Vadim Muntagirov e Germain Louvet, onoreranno la memoria e il talento di Nureyev portando in scena le sue versioni dei grandi classici della danza, presentate a suo tempo dallo stesso danzatore sul palco milanese, sia come coreografo sia come ballerino.
Il pubblico potrà quindi assistere al terzo atto de La Bella addormentata nel bosco, interpretato dagli artisti del Ballo scaligero e da Svetlana Zakharova e Germain Louvet; al suggestivo Gran pas de deux del terzo atto dal Don Chisciotte, interpretato da Marianela Nuñez e Vadim Muntagirov; al celebre Apollo di George Balanchine, stavolta impersonato da Roberto Bolle ed entrato nel repertorio della compagnia scaligera nel 1971, in seguito all’esibizione di Nureyev nei panni del dio greco.
Il Défilé conclusivo riunirà le étoiles, gli artisti ospiti, i ballerini del Teatro alla Scala e gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala con la sua orchestra, diretta da David Coleman.
[Immagine in apertura: Roberto Bolle in Apollo. Coreografia di George Balanchine. Direttore: Marcello Rota © The George Balanchine Trust. Photo by Marco Brescia / Teatro alla Scala]