In occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, il nuovo spettacolo di arte totale “Giobbe”, del compositore israeliano Yuval Avital, fa rivivere il drammatico ricordo di una delle più tragiche pagine della storia del nostro Paese.
Una partitura visionaria che riunisce in un vortice di voci, suoni e immagini un antico testo biblico; eccellenti esecutori classici; note ancestrali di cori tradizionali religiosi associati a una potente opera di video arte. Tutto questo è Giobbe, la nuova opera icono-sonora del compositore israeliano Yuval Avital (in apertura, photo by Giorgia Ortolani) che avrà luogo dal 30 maggio al primo giugno presso le Terme di Diocleziano di Roma.
Si tratta di un’opera d’arte totale che, nello scenografico contesto delle Terme di Diocleziano, parte dall’omonimo testo biblico per affrontare, in un’accezione universale e contemporanea, il tema della persecuzione. Lo faattraverso un’indagine sugli archetipi di bene, male, giustizia, Dio e Satana; principi e ideali che fluiscono nelle vene di ciascuno di noi.
Il progetto nasce in occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali ed è stato commissionato dal governo italiano in concomitanza con l’anno in cui l’Italia assume la presidenza dell’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA). L’opera si ripromette di far rivivere il drammatico ricordo di una delle più tragiche pagine della storia del nostro Paese, attraverso uno spettacolo unico.