Lo scorso 21 giugno, a Tokyo il collettivo teamLab ha inaugurato un museo unico al mondo: interamente dedicato all'arte digitale, è privo di sale espositive e divisori di sorta. Offrendo al visitatore un'esperienza "libera", in cui interagire con le opere e osservare come queste si influenzino reciprocamente, in un flusso continuo di stimoli sensoriali.
Conosciuto a livello internazionale per le spettacolari installazioni multimediali, il collettivo giapponese teamLab è ora nuovamente sotto i riflettori degli appassionati di arte e nuovi media, stavolta per un’iniziativa di amplissimo respiro. Con la collaborazione di Mori Bulding, infatti, il gruppo di artisti guidato da Toshiyuki Inoko ha da poco inaugurato a Tokyo un museo unico nel suo genere, il MORI Building Digital Art Museum: teamLab Borderless.
Si tratta del primo spazio espositivo interamente dedicato all’arte digitale: un’area davvero ampia, che si estende per 10mila metri quadrati, in cui gli affascinanti interventi di teamLab si susseguono senza soluzione di continuità.
Dal momento che le opere interattive sono appunto “borderless”, nel senso che a separarle non ci sono muri perimetrali e allestimenti divisori, il nuovo museo annulla la distanza tra arte e pubblico, come pure tra gli spettatori stessi. Una volta fatto il loro ingresso nel museo, infatti, i visitatori vivranno un’unica, continua esperienza sensoriale, attraversando una dopo l’altra le 50 installazioni immersive – alcune delle quali inedite – che si fondono e confondono nel vasto spazio occupato dal progetto espositivo.
Come ha sottolineato lo stesso fondatore, Toshiyuki Inoko, con la creazione del museo giapponese teamLab ha “liberato l’arte digitale dalla costrizione della materia. Le emozioni e i pensieri, che un tempo venivano incorporati in un’opera attraverso il medium fisico, adesso possono essere comunicati direttamente ai visitatori attraverso la sola esperienza”.