A cinquant’anni di distanza dagli eventi che cambiarono per sempre la storia della Cecoslovacchia, il Palazzo reale di Milano ospita un’importante mostra fotografica legata a un periodo cruciale.
Lunedì 4 giugno, l’attesa Milano Photo Week prenderà il via con una mostra dal forte valore storico. Presentata dalla galleria Expowall, La Primavera di Praga 1968 -’69 offre una ricognizione fotografica sugli eventi legati all’occupazione della Cecoslovacchia nell’agosto 1968, attraverso 45 scatti di 22 fotografi, provenienti da 4 diversi archivi.
Sebbene non si tratti di fotografie originali dell’epoca ‒ poiché nel decennio successivo all’invasione non era consentito far circolare in Cecoslovacchia scatti relativi a quel periodo ‒ gli autori conservarono con cura – e talvolta proprio nascosero – le pellicole: tutte le stampe derivano dalle scansioni dei negativi originali.
Fino al 24 giugno, dunque, il pubblico potrà rivivere, attraverso un coinvolgente itinerario visivo, i fatti accaduti tra il 21 agosto 1968 ‒ giorno in cui i carri armati di alcuni Stati aderenti al Patto di Varsavia (Unione Sovietica, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Repubblica Democratica Tedesca) invasero la Cecoslovacchia, ponendo fine al processo di democratizzazione messo in campo nei mesi precedenti ‒ e i funerali di Jan Palach, lo studente 19enne di filosofia che si diede fuoco di fronte al Museo Nazionale in Piazza Venceslao.
La mostra, curata da Dana Kyndrovà e per l’Italia da Pamela Campaner, affianca un’altra rassegna, sempre allestita presso Palazzo Reale, dal titolo Josef Sudek: La topografia delle macerie (Guerra). Praga 1945. Entrambe dedicate alla città di Praga, le due esposizioni sono riunite sotto un unico titolo, Praga: da una primavera all’altra. Liberazione 1945|Occupazione 1968.
[Immagine in apertura: Vladimir Lammer, La processione per il funerale di Jan Palach, Praga, 25 gennaio 1969]