Dee Dee Bridgewater, Bombino e Vinicio Capossela sono alcuni dei protagonisti del Dromos Festival. Giunto alla ventesima edizione, l'appuntamento attraversa la città di Oristano e altri undici centri della sua provincia all'insegna della musica, delle arti visive e degli incontri. Dal 30 luglio al 15 agosto.
Dromos Revolution è lo “slogan” che identifica l’edizione del ventennale di Dromos Festival, in arrivo il prossimo 30 luglio in alcuni comuni della provincia di Oristano – Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Fordongianus, Mogorz, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde – oltre che nel capoluogo.
Due i “filoni tematici” della kermesse, che da una parte celebra il traguardo dei 20 anni di attività e dall’altra intende rendere omaggio anche al cinquantenario del cruciale Sessantotto, portatore di grandi cambiamenti nella società, nel costume, nella cultura. Tra i tanti appuntamenti, si segnala a tal proposito la mostra 68/Revolution – Memorie, nostalgie, oblii, curata da Ivo Serafino Fenu e da Chiara Schirru e allestita alla Pinacoteca comunale di Oristano.
Musica, arte, teatro, presentazioni di libri e incontri sono gli ingredienti del festival, la cui apertura è affidata quest’anno a un bis di eventi: la performance (R)evolution ovvero matti da (s)legare, a partire da un testo di Carmen Porcu e a 40 anni dalla legge di riforma psichiatrica Basaglia che ha sancito la chiusura dei manicomi in Italia; la proiezione Assalto al cielo, con immagini d’archivio del decennio 1967-1977 per la regia di Francesco Munzi.
Particolarmente robusto il cartellone musicale, che comprende una serie di omaggio all’Africa e alle sue sonorità; il live di Vinicio Capossela, con un concerto legato al album “Canzoni della Cupa”, uscito nel 2016; il ritorno a Dromos della regina del jazz Dee Dee Bridgewater e l’esibizione del cosiddetto “Jimi Hendrix del deserto”, il chitarrista e cantante Bombino (immagine in apertura), nato e cresciuto in una tribù del Niger.