C'è tempo fino al 6 gennaio prossimo per visitare la monografica "Anish Kapoor: Works, Thoughts, Experiments" che convoglia progetti di uno dei più grandi scultori del nostro tempo, realizzati e non realizzati, all'interno e all'esterno del Museo Serralves. Ripercorrendo gli ultimi 40 anni della sua carriera.
Dopo aver avuto l’opportunità di esporre i suoi lavori, tra le altre sedi, ai Kensington Gardens di Londra e negli storici giardini della Reggia di Versailles, in Francia, per l’artista originario di Mumbai, classe 1954, è tempo di una grande retrospettiva in terra portoghese.
Curata da Suzanne Cotter, con il coordinamento e l’organizzazione di Marta Moreira de Almeida, vicedirettore del Serralves Museum of Contemporary Art di Porto, Anish Kapoor: Works, Thoughts, Experiments coinvolge gli spazi interni dell’istituzione portoghese e il grande parco circostante, allo scopo di restituire quattro decenni di attività del noto scultore.
Tra le voci più autorevoli della scena artistica globale, in questa occasione Kapoor si misura sia con la dimensione architettonica delle sale museali progettate da Álvaro Siza, sia con gli spazi all’aperto situati attorno all’edificio; gli stessi nei quali, nel corso degli anni, hanno trovato una collocazione stabile anche altre opere.
Tanto i giardini concepiti dal famoso architetto paesaggista francese Jacques Gréber, quanto il museo finanziato dalla Fondazione Serralves si offrono dunque come una “piattaforma” nella quali i visitatori possono entrare in contatto con il linguaggio e la visione dell’artista, riflettendo anche sugli interventi che non hanno ottenuto una “traduzione” su scala monumentale. Nello spazio espositivo centrale del Museo Serralves vengono infatti presentati 56 modelli di progetti sia realizzati, sia non realizzati, riuniti insieme per ricostruire la dimensione intima dello studio dell’artista, spazio privilegiato per il pensiero e la sperimentazione.
Nel percorso di visita, inoltre, non mancano interventi iconici come Sky Mirror; cinque, in particolare, sono le sculture di grandi dimensioni esposte, alcune delle quali anche di nuova concezione.
Riducendo idealmente le distanze tra terra e cielo, tra le categorie di esterno e interno, le sculture di Kapoor assumono le qualità peculiari negli spazi all’aperto e stimolano l’attivazione di relazioni, anche simboliche, con il contesto paesaggistico. La scelta delle opere e della loro collocazione nel Parco di Serralves sono state oggetto di una scrupolosa analisi da parte dell’artista, desideroso con questa mostra di dare vita a “un itinerario che attraversa il tempo, lo spazio, la percezione e il significato“.