Pubblicata lo scorso maggio, l'opera "Egon Schiele. Il corpo struggente" ripercorre la vicenda biografica di uno degli innovatori dell'arte del Novecento. Rendendo omaggio alla sua arte, cento anni dopo la morte prematura.
Non sono solo una serie di mostre su scala internazionale ‒ da Vienna a New York, passando per Liverpool ‒ a tributare un omaggio a Egon Schiele nel centenario della sua scomparsa. Proprio all’artista austriaco, tra le voci più potenti del primo Novecento europeo, è infatti dedicata la nuova opera del disegnatore, fumettista e scrittore italiano Otto Gabos.
Pubblicata lo scorso mese di maggio da Centauria, Egon Schiele. Il corpo struggente [nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina] è una biografia a fumetti nella quale, accanto alla restituzione dei fondamentali passaggi della vita dell’artista, compaiono i ricordi delle persone a lui vicine. Ambientata nella città di Vienna, colta nella fase di passaggio precedente l’implosione dell’Impero, l’opera è infatti intervallata dalle testimonianze di figure fondamentali nel percorso umano e professionale di Schiele: Gustav Klimt, che per primo diede fiducia alla sua arte; le sue muse-amanti; la giovane moglie, con la quale l’artista condivise il tragico destino della morte prematura.
Tra la bellezza della Secessione, i sentimenti contrastanti nutriti verso i sovrani dell’epoca, la passione per i treni ‒ ereditata dal padre ferroviere ‒ e l’urgenza di disegnare, è l’artista in persona a offrire al lettore un varco per cercare di cogliere il senso della sua stessa esistenza.