In corso fino al 9 settembre prossimo, il festival ospitato sull'isola greca di Passo include un'installazione del duo di artisti tedeschi Quintessenz: un intervento site-specific che stimola una fruizione attenta da parte dello spettatore, all'insegna del colore.
Dopo la recente installazione Flickering Lights, ideata in occasione della Berlin Fashion Week nel gennaio 2018, e l’intervento proposto lo scorso anno a Les Baux-de-Provence, in Francia, il duo di artisti Quintessenz torna a far parlare di sé con un’opera sviluppata per il festival Paxos Contemporary Art Project (P-CAP), in corso sull’isola greca di Passo fino al 9 settembre prossimo.
Thomas Gransauer, classe 1981, e Tomislav Topic, classe 1985, di base a Berlino e Hannover, si sono fatti strada grazie a uno stile divenuto con il tempo inconfondibile: a Paxos ne danno un’ulteriore prova. Il loro linguaggio è il risultato di una combinazione tra pittura, immagine in movimento e installazione ambientale.
Per il Paxos Contemporary Art Project (P-CAP) si sono misurati con l’architettura della Old Stone House, risalente a 400 anni fa: in questi spazi, dismessi e in stato di abbandono, hanno inserito una successione di teli verniciati a spruzzo e fissati a cavi orizzontali. In assenza della copertura originaria, è questa combinazione di tessuti multicolore a dare una sorta di “tetto effimero” alla struttura. Gli artisti hanno disposto questi elementi secondo una sequenza dimensionale crescente, lasciando tuttavia i visitatori liberi di osservare la prospettiva e gli effetti cromatici da tutti i punti di vista.
Nonostante l’evidente – e invitante – fotogenia, il duo si è espresso in maniera univoca in merito alla fruizione dell’opera, auspicando che gli utenti scelgano di lasciare in tasca lo smartphone per godere di questa esperienza senza filtri, con i propri occhi.
Semplicemente lasciandosi incantare dalle variazioni di luce e dall’azione del vento sugli elementi dell’installazione.