Fino al 21 ottobre prossimo, la navata dell’ex chiesa di San Sisto accoglie reperti risalenti anche al VI secolo a.C. Testimonianze archeologiche di recente scoperta, provenienti dal teatro e dal santuario dell’antica Agrigento, sono affiancate da opere provenienti dalla collezione archeologica di Francesco Messina e dalle sue stesse sculture.
Recentemente rinvenuti nella Valle dei Templi di Agrigento, oltre 150 reperti saranno in mostra a Milano, negli spazi dello Studio Museo Francesco Messina a partire dal 20 luglio prossimo.
Curata da Maria Fratelli, Giuseppe Parello e Maria Serena Rizzo, la mostra L’eco del classico sarà ulteriormente arricchita da pezzi provenienti dal Museo Pietro Griffo di Agrigento e dalle raccolte della Soprintendenza ai Beni Culturali della città siciliana.
Queste importanti testimonianze archeologiche saranno associate nel percorso di visita a opere della collezione di arte antica di Francesco Messina, conservata dalla Soprintendenza archeologica milanese, e da opere classiche dello scultore siciliano.
Come sottolineato dal titolo, l’obiettivo di questo progetto espositivo è quello di porre l’attenzione sul perdurare, anche nel corso del Novecento, di motivo e stili desunti dalla classicità.
Suggestiva anche la cornice scelta per L’eco del classico: il museo-studio dedicato a Francesco Messina è allestito all’interno dell’ex chiesa di San Sisto. Al piano interrato della stessa è presente la restituzione di uno scavo archeologico, che apre così un varco nella storia millenaria della “metropoli” Akragas, l’attuale Agrigento.
[Immagine in apertura: Busto fittile di Demetra, Agrigento, Abitato di Porta II, fine IV – inizi III secolo a.C., terracotta]