Il viaggio artistico e umano di Margherita Moscardini in Giordania

10 Luglio 2018


Prende il via dalla Capitale, negli spazi della Fondazione Pastificio Cerere, il percorso espositivo di Inventory. The Fountains of Za’atari, il progetto che svela gli esiti del lavoro condotto da Margherita Moscardini in Giordania nell’ultimo anno.
L’artista, nata a Donoratico (Livorno) nel 1981, da alcuni mesi sta operando nel Camp Za’atari, il secondo campo per rifugiati più grande al mondo. Aperto nel 2012 come luogo di accoglienza per i siriani in fuga dalla guerra civile, con il passare del tempo e il perdurare della crisi ha superato le dimensioni preventivamente fissate: nel 2015 ha raggiunto una popolazione di 150mila persone, diventando la quarta città più grande della Giordania; attualmente ospita 80mila siriani.

Curata da Marcello Smarrelli e visitabile dal 12 luglio al 24 novembre, la mostra romana raccoglie una pluralità di opere, tutte di recente ultimazione. Tra queste ci sono una scultura, che riproduce in scala 1:1 il cortile della casa n. 90, blocco 1, distretto 12, del campo, realizzata miscelando la terra prelevata dal governatorato di Mafraq e un disegno eseguito con la tecnica dello spolvero, che raffigura invece il masterplan del sistema idrico del campo. Un video-documento, girato in Giordania tra il settembre 2017 e il marzo 2018, ripercorre le varie fasi del progetto, mentre un libro raccoglie, in forma di inventario, le fontane realizzate dai residenti siriani del campo.

Za’atari è un osservatorio privilegiato su cui sono state investite risorse enormi e sperimentate tecnologie avanzate di servizi e impianti energetici“, ha raccontato la Moscardini. “Finora Za’atari ci ha consentito di assistere al rapido processo di formazione di una città: in cinque anni il deserto si è trasformato prima in tendopoli e poi in città con un proprio sistema economico”. Dopo la Fondazione Pastificio Cerere, Inventory. The Fountains of Za’atari farà tappa anche all’estero.

[Immagine in apertura: Al Za’atari Refugee Camp, 22.10.2017, photo by Margherita Moscardini]