Palazzo Reale fa da cornice alla prima grande mostra dedicata ad Agostino Bonalumi dalla sua città, a pochi anni dalla sua scomparsa. Riunendo circa 120 opere che ne ripercorrono la parabola creativa, tutta all'insegna della voglia di sperimentare.
C’è tempo fino al 30 settembre per visitare, al Palazzo Reale di Milano, Bonalumi 1958 – 2013, la mostra curata da Marco Meneguzzo e dedicata a uno degli artisti italiani più talentuosi del Novecento, scomparso ormai 5 anni fa. 120 opere tracciano la carriera artistica di Bonalumi, considerato uno dei nomi di punta dell’astrattismo a livello mondiale; tutto ha inizio proprio a Milano, sul finire degli anni Cinquanta.
Organizzata secondo un criterio cronologico, la rassegna offre un esaustivo colpo d’occhio sulla produzione dell’artista, accostando una serie di importanti lavori, alcuni dei quali di grandi dimensioni.
A colpire lo sguardo sono, in particolare, tre grandi installazioni ‒ Blu abitabile, una pittura-ambiente progettata per la mostra Lo Spazio dell’Immagine di Foligno, nel 1967; la ricostruzione di Struttura modulare bianca, presentata per la prima volta alla 35. Biennale d’Arte di Venezia del 1970; un’ampia parete, esposta nel 2003 all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt.
Come sottolinea il curatore, “Bonalumi ha trovato la chiave per dare un’immagine dell’arte strettamente aderente alla società che stava formandosi, aprendosi finalmente alla vera modernità, continuando a sperimentare fino alla fine dei suoi giorni”.
Nel medesimo periodo espositivo della mostra a Palazzo Reale, il Museo del Novecento dedica all’artista il focus Agostino Bonalumi. Spazio, ambiente, progetto, incentrato sulla realizzazione di opere ambientali tra il 1967 e la fine degli anni Sessanta. Questo capitolo poco noto della carriera di Bonalumi è testimoniato da 8 lavori su carta, creati a ridosso di quelli ambientali ed emblema della precisione stilistica dell’artista.
[Immagine in apertura: Agostino Bonalumi, Struttura modulare bianca, 1970, misure variabili, vetroresina e nitro]