Prima e dopo il ’68, nella pittura di Gianfranco Ferroni

15 Luglio 2018


Prende le mosse da una data epocale per il mondo intero la mostra Gianfranco Ferroni: Prima e dopo la Biennale del ‘68 ‒ Tutto sta per compiersi, curata da Nadia Marchioni e allestita fino al 16 settembre presso il Palazzo Mediceo di Seravezza, patrimonio mondiale UNESCO. Oltre 100 opere evocano le vicende artistiche di Ferroni, ponendo l’accento sulla sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1968.

In linea con il clima di fermento e contestazione che stava caratterizzando quella precisa epoca storica, il pittore decise di esporre le opere rivolte verso il muro all’interno della sala a lui intitolata. Un messaggio chiaro e diretto, che trova ulteriore riscontro nella scelta di Ferroni di abbandonare, nello stesso anno, Milano e rifugiarsi in Versilia, luogo dove poter riflettere sui fatti di allora.

La mostra in corso a Seravezza, nella provincia di Lucca, rende omaggio all’epopea artistica di Ferroni prima e dopo il fatidico 1968, ripercorrendone le tappe attraverso dieci sezioni e includendo alcuni scatti inediti, a conferma della sperimentazione dell’artista anche nel campo della fotografia.

[Immagine in apertura: Gianfranco Ferroni, Città, 1961, olio su tela, 50 x 59,5 cm, collezione privata]