Gli individui che vivono ai margini della società sono al centro dei film e delle installazioni dell’artista venezuelano. Come nel caso delle due opere presentate al Guggenheim Museum di Bilbao, frutto di una collaborazione con i rifugiati in cerca di asilo in Svizzera.
È in corso fino al 18 novembre, presso il Guggenheim Museum di Bilbao, la mostra Shadow Play con due opere di Javier Téllez, una figura chiave nella pratica cinematografica e nella video arte degli ultimi decenni.
Il suo lavoro indaga la storia dell’immagine in movimento – le sue icone, le norme sociali e le forme relazionali specifiche – mentre affronta dinamiche istituzionali, disabilità e malattie mentali come stati di emarginazione e invisibilità culturale: attraverso film, video e installazioni, l’artista mette in discussione le definizioni di normalità e patologia.
Gli individui che vivono ai margini della società sono, così, al centro dei film e delle installazioni di Téllez, come nel caso delle due opere presentate al Guggenheim Museum di Bilbao.
Sia Bourbaki Panorama che Shadow Play – da cui la mostra prende in prestito il titolo – sono il risultato di una collaborazione con rifugiati che cercano asilo in Svizzera e sono stati prodotti per la Kunsthaus di Zurigo nel 2014.
[Immagine in apertura: Javier Téllez, Shadow Play, 2014. Courtesy of the artist and Peter Kilchmann galerie, Zurich © Javier Téllez]