Il Guggenheim Museum di Bilbao ospita una rassegna di grande richiamo, intitolata all’artista portoghese che ha saputo fare della propria creatività un mezzo per descrivere le complesse dinamiche della nostra epoca.
È una delle artiste più talentuose del panorama contemporaneo, nota in tutto il mondo grazie a uno stile che mescola l’apparente leggerezza dei materiali a profonde riflessioni sul tempo presente. Stiamo parlando di Joana Vasconcelos, cui è dedicata la mostra I’m Your Mirror, ospite del Guggenheim Museum di Bilbao fino all’11 novembre.
Curata da Enrique Juncosa e Petra Joos, l’esposizione riunisce 30 lavori realizzati fra il 1997 e i giorni nostri, includendo anche un’installazione site-specific destinata all’ingresso del museo e una serie di nuovi lavori. Il pubblico sperimenta così una vera e propria immersione nell’universo della Vasconcelos, attraversato da sottili ironie e da un attento sguardo critico sull’epoca attuale, fatta di contraddizioni e numerose sfumature.
Ricorrendo a oggetti d’uso quotidiano e a simboli della società consumistica, la Vasconcelos affronta temi delicati come la questione della violenza di genere, i flussi migratori e le politiche della globalizzazione. Proprio la tematica del genere è al centro dell’installazione Egeria, che si propaga per l’atrio del Guggenheim Museum come metafora dell’occupazione dei musei da parte delle donne.
La mostra include anche I’ll Be Your Mirror, opera mai esposta prima, un’enorme maschera veneziana composta da specchi e bronzo, e Solitaire, un’installazione che richiama alcuni fra gli stereotipi per eccellenza dei desideri maschili e femminili.
[Immagine in apertura: Joana Vasconcelos, I’ll Be Your Mirror, 2018. Edition of 7 + 1 AP. Collection of the artist © Joana Vasconcelos, VEGAP, Bilbao, 2018]