Porta la firma di Kenneth Womack la biografia che punta lo sguardo sui rapporti presumibilmente molto tesi fra il produttore George Martin e i Beatles, durante la registrazione del “White Album” nel 1968.
Descrive un capitolo poco conosciuto della storia dei Fab Four la nuova biografia realizzata da Kenneth Womack: a finire sotto i riflettori è il clima di tensione che si respirava durante la registrazione del celeberrimo White Album, quando la band tenne ai margini degli eventi il suo storico produttore, George Martin, spesso definito il “quinto Beatle”.
È una sorta di atmosfera da “guerra fredda” quella che Womack tratteggia evocando le giornate in sala di registrazione nel corso delle quali, secondo le testimonianze dei fonici e dei tecnici presenti raccolte dal biografo, Martin sedeva in disparte, leggendo giornali e mangiando cioccolato, intervenendo solo se chiamato in causa dalla band.
Le ragioni di un simile comportamento sarebbero da ricercarsi, secondo Womack, in un articolo pubblicato sul Time nel 1967, dove Martin era indicato come l’artefice del successo di Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, il disco da lui prodotto e pietra miliare della musica recente. In base alle ipotesi formulate da Womack, i Beatles avrebbero mal digerito l’articolo, raffreddando i rapporti con Martin.
Mark Lewisohn, autore di molteplici libri sulla storia dei Beatles, si dimostra scettico e sorpreso nei confronti dell’ipotesi accreditata da Womack, pur confermando il clima di risentimento generato dagli articoli che attribuivano a Martin larga parte del successo dei Fab Four.