È notizia di pochi minuti fa: a pochi passi dall'Arco di Settimio Severo, nell'antico cuore di Roma, si è verificato il crollo parziale del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. Chiusa già al pubblico, non si registrano vittime.
Stanno già circolando le immagini che testimoniano il drammatico crollo, nel pieno pomeriggio di oggi, 30 agosto, di una vasta porzione del tetto della Chiesa di San Francesco dei Falegnami, edificio di culto la cui intitolazione risale al Cinquecento, nel cuore del centro storico di Roma (nell’immagine in apertura, fonte Wikipedia).
Da quanto si apprende, sembra che sia ceduta più della metà della copertura a capanna sulla navata unica, di cui è costituita la chiesa. Sul posto sono già accorse le forze dell’ordine e in particolare i Carabinieri del Comando di Piazza Venezia e i Vigili del Fuoco. Fortunatamente, proprio per ragioni di sicurezza e stabilità della struttura, la chiesa risultava già chiusa al pubblico: nel crollo non risultano feriti né vittime. Tutti da verificare, invece, i danni all’edificio e soprattutto alle opere e alle decorazioni presenti al suo interno.
L’edificazione della chiesa per come la conosciamo risale al 1597, quando la Congrega dei Falegnami fece iniziare i lavori di costruzione di un edificio dedicato al proprio patrono – San Giuseppe, appunto – sulla preesistente chiesa di San Pietro in Carcere già presa in gestione nella prima metà del Cinquecento.
Originario progettista della chiesa fu Giacomo della Porta, cui succedette all’inizio del Seicento Giovan Battista Montano – che disegnò la facciata – e in seguito l’allievo Giovan Battista Soria. Completata poco dopo la metà del XVII secolo, nel 1886 la chiesa fu sottoposta a restauro, con una nuova abside.
Particolarissima, infine, è la collocazione stessa della chiesa: edificata sopra al Carcere Mamertino, si trova nel cuore stesso del Foro Romano. Tanto, che la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami risulta prospiciente all’Arco di Settimio Severo e al Tempio di Saturno, di cui è possibile apprezzare una vista panoramica grazie alla sopraelevazione dell’edificio cinquecentesco.