Violini zigani che si intrecciano alle melodie composte da Brahms e Liszt, a testimonianza di quanto la musica popolare ungherese abbia influenzato i due Maestri. È un approccio insolito ma denso di suggestioni, quello seguito dalla Budapest Festival Orchestra nel reinterpretare gli spartiti dei grandi compositori. Non per niente, stiamo parlando di una delle migliori dieci orchestre al mondo. Ospite, per un weekend, del prestigioso festival di Ravello.
Un doppio concerto, in programma nelle sere di sabato 18 e 19 agosto, segna la conclusione in grande stile del Ravello Festival, la kermesse che ormai dal 1953 raccoglie ogni anno nel salernitano gli amanti della musica classica.
Il gran finale non poteva che essere immancabile, con la scelta di ospitare una delle migliori 10 orchestre al mondo, la Budapest Festival Orchestra.
Fondata nel 1983 da Iván Fischer – attuale direttore musicale – e dal pianista Zoltán Kocsis, ha raggiunto fama e successo internazionale grazie a un approccio libero a scalette e programmi. La Budapest Festival Orchestra, difatti, è capace di unire Bartók, Mahler e Brahms con la musica popolare ungherese: con un occhio – o un orecchio, per meglio dire – di riguardo nei confronti dei propri compositori, l’ensemble non rifugge dall’esecuzione di spartiti anche molto complessi, come il capolavoro di Bartók intitolato Musica per archi, percussioni e celesta, che verrà eseguito a Ravello nella prima parte del concerto del 18 agosto.
Sempre nel programma del primo concerto rientra la Quarta sinfonia di Mahler, mentre domenica 19 agosto la Budapest Festival Orchestra ricorderà quanto la musica popolare ungherese abbia influenzato due Maestri del calibro di Brahms e Liszt.
Proprio questo legame viene intelligentemente sottolineato dal direttore Fischer, che riesce a introdurre nelle Danze ungheresi di Brahms il contrappunto “folk” delle improvvisazioni dei violinisti zigani e dei virtuosismi del cimbalon. Stesso “trattamento” viene riservato a Liszt, di cui saranno presenti in scaletta la Prima e la Terza Rapsodia ungheresi.