Le Gallerie degli Uffizi diventano sempre più accessibili: da pochi giorni sono consultabili online i vasti archivi delle opere d'arte, del patrimonio fotografico e dei disegni. A disposizione di studiosi e degli utenti più curiosi, anche i modelli tridimensionali di decine di statue marmoree appartenenti alle collezioni fiorentine degli Uffizi, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli.
Fondamentale centro per la ricerca storico-artistica a livello internazionale, le Gallerie degli Uffizi non stanno rinnovando esclusivamente l’offerta culturale e gli allestimenti degli spazi di competenza. Nel corso dell’ultimo triennio, infatti, in seguito alla riforma ministeriale, è stata intrapresa una significativa azione per rendere l’intero patrimonio culturale più accessibile. L’impiego delle tecnologie digitali e le attività supervisionate dal Dipartimento Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale hanno consentito di conseguire l’aggiornamento di tutti gli strumenti di consultazione online, salvaguardando l’unitarietà delle banche date eredita dall’ex Polo Museale Fiorentino.
I risultati sono numerosi e per illustrarli, nei giorni scorsi, Eike Schmidt – Direttore delle Gallerie degli Uffizi – ha coinvolto tutte le professionalità che hanno preso parte al progetto, inclusi gli specialisti dell’Università dell’Indiana. Con l’istituzione statunitense, gli Uffizi avevano infatti stipulato una convenzione nel 2016, per un impegno di cinque anni. Obiettivo dell’intesa siglata era la realizzazione dei modelli 3D degli oltre mille marmi classici delle collezioni fiorentine agli Uffizi, a Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli. Gli esiti di questo lavoro sono disponibili direttamente sul sito ufficiale degli Uffizi: da qualche giorno, chiunque lo desideri, può visionare modelli tridimensionale ottenuti con procedimenti fotogrammetrici.
“L’utilità di disporre di modelli 3D delle sculture è molteplice – ha affermato il curatore dell’arte classica e coordinatore delle attività scientifiche delle Gallerie degli Uffizi, Fabrizio Paolucci. – In primo luogo, qualunque studioso o anche semplice curioso potrà osservare l’opera in modo più compiuto e dettagliato di quanto potrebbe fare in loco. Pensate, ad esempio, alle sculture di dimensioni maggiori del vero, o alle opere accostate alle pareti. Per un visitatore della Galleria, di Boboli, della Loggia dei Lanzi o di Palazzo Pitti sarà impossibile riuscire a cogliere la resa della parte posteriore di una statua, oppure leggere nel dettaglio la foggia dell’acconciatura (dettaglio fondamentale per la datazione delle opere). Adesso, grazie a questi accuratissimi modelli in scala, ogni elemento dell’opera sarà aperto alla curiosità e all’indagine di chi vorrà conoscere meglio il patrimonio delle sculture antiche delle Gallerie degli Uffizi, una delle più ampie collezione di marmi classici possedute da un museo statale italiano. Per non parlare delle utilissime ricadute che i modelli 3D hanno per una migliore tutela dell’opera“.
L’articolata operazione, infine, rende ora possibile consultare la Piattaforma Catalogo, con 145.630 schede a disposizione; la Piattaforma Fotografico – Inventari con 138mila immagini in alta risoluzione; la Piattaforma Euploos con circa 180mila opere, tra disegni, incisioni, miniature dal Trecento ai giorni nostri.