Si deve a un team tutto italiano il “rifacimento” della celebre Gioconda a opera di un batterio. Un progetto che in futuro potrebbe consentire la gestione di ampie popolazioni di questi microrganismi.
È un esperimento che mescola scienza, tecnologia e richiami alla storia dell’arte, quello messo a punto dal team di ricercatori attivo presso l’Università La Sapienza di Roma.
La sfida? Ricreare le sembianze dell’iconica Monna Lisa leonardesca attraverso i movimenti dei batteri E. coli, responsabili dell’avvelenamento del cibo.
Particolarmente veloci e alimentati dall’ossigeno, i batteri in questione hanno dato vita a una Gioconda in miniatura grazie al ricorso degli scienziati alle regole della fotocinetica. Dopo aver generato una combinazione di E. coli e una proteina scoperta di recente, la proteorhodopsina, e aver proiettato una microscopica immagine in negativo del dipinto sulla popolazione di batteri, i ricercatori hanno assistito a un fenomeno rapidissimo.
Nell’arco di quattro minuti, infatti, la maggior parte dei batteri si è ammassata nelle aree più scure e solo alcuni di essi si sono mossi rapidamente attraverso le zone più chiare, ottenendo come risultato una riproduzione realistica dell’opera leonardesca.
L’esperimento potrebbe aiutare gli scienziati in futuro a tenere sotto controllo, grazie alla luce, ampie popolazioni di batteri.