Qual è l'interpretazione del finale di uno tra i più amati - e complessi - film di Christopher Nolan? Una recente dichiarazione dell'attore Michael Caine prova a fare chiarezza.
Realtà o sogno? Il dubbio che ha tenuto acceso il dibattito tra gli spettatori di Inception è giunto finalmente a un punto di svolta. Il film diretto dal regista britannico Christopher Nolan, noto anche per pellicole come Memento, Interstellar e il recente Dunkirk, a causa del suo finale aperto aveva sollecitato diverse interpretazioni già a partire dalla sua uscita, avvenuta nel 2010.
Da allora, la domanda è resta rimasta la stessa: Leonardo DiCaprio – che nella pellicola interpreta il “ladro di segreti mentali” Dominic “Dom” Cobb – nel momento in cui riabbraccia i figli e il padre, al termine del film, ha fatto ritorno nel mondo reale? Oppure si trova ancora – e per sempre – in una dimensione onirica?
Nei giorni scorsi a fornire una chiave di lettura per sciogliere il dubbio è intervenuto Michael Caine, che in Inception interpreta il ruolo del padre di DiCaprio. A Londra, in occasione della proiezione dell’opera durante una rassegna cinematografica, è infatti intervenuto rivelando un dettaglio che lo stesso Nolan gli aveva fornito come discriminante tra le due dimensioni della storia.
Per capire dove si trovi, infatti, il personaggio di Cobb ricorre a una tradizionale trottola: la fa girare, osservandone il comportamento per sciogliere lui stesso il dilemma. Se la scena si svolgesse nel mondo reale, il gioco in legno sarebbe soggetto alle forze fisiche e, progressivamente, perderebbe la propria carica fino a interrompere la sua rotazione. Nella dimensione onirica, al contrario, girerebbe in eterno. Peccato che la conclusione del film mostri la trottola solo nella parte di moto iniziale, senza svelare nulla di più.
Caine ha però riportato quanto gli aveva detto lo stesso Nolan: “Se tu sei in scena, allora stiamo assistendo alla realtà“, avrebbe dichiarato il regista. La presenza di Caine nel finale sarebbe dunque fondamentale per dirimere l’annosa questione. E assicurare al pubblico un “lieto fine” che per 8 anni è rimasto in bilico, come una trottola che gira…