L’acclamata artista giapponese sta per sbarcare ad Adelaide con una trilogia espositiva che ne ripercorre la carriera, confermando il suo legame con il territorio australiano, che la accolse come studentessa più di vent'anni fa.
È una sorta di “ritorno a casa” quello che si accinge a compiere Chiharu Shiota, protagonista della trilogia espositiva allestita – dal 24 agosto alla fine di ottobre – negli spazi della Art Gallery of South Australia, nella città di Adelaide. Acclamata in tutto il mondo per le iconiche installazioni realizzate con chilometri di filo rosso, l’artista giapponese fu infatti “exchange student” alla Canberra School of Art nel 1994, esperienza determinante per la sua carriera futura.
Tra pochi giorni la Gallery di Adelaide farà da cornice alla prima retrospettiva dedicata all’artista da una galleria pubblica australiana, ma anche a un’opera site-specific animata dai famosi intrecci di fili e a un nuovo lavoro ideato per la facciata della sede espositiva.
Embodied, questo il titolo della retrospettiva, farà luce su 25 anni di carriera di Shiota, dando particolare risalto alle azioni performative degli esordi, documentate da fotografie, disegni e immagini in movimento, ma anche a sculture recenti e a nuovi lavori su carta. Si intitola, invece, Absence Embodied l’installazione immersiva acquisita dall’istituzione australiana: 184 chilometri di lana rossa compongono un’opera che evoca il tema della memoria e dell’emotività.
Completa la trilogia espositiva l’installazione allestita sulla facciata dell’edificio, all’ingresso della North Terrace. Tre abiti lunghi più di 6 metri danno vita a Internal, che vede Shiota utilizzare per la prima volta il colore rosso nella messa a punto dei suoi celebri vestiti.