L’artista irlandese presenta a Los Angeles una delle sue installazioni più riuscite: una centrale termica ad alimentazione solare, ricreata grazie alla tecnologia digitale. Puntando lo sguardo su una tematica decisamente contemporanea, quello della ricerca di nuove risorse energetiche.
Forte del successo riscosso durante le passate esposizioni, l’artista irlandese John Gerrard è sbarcato a Los Angeles con Solar Reserve (Tonopah, Nevada) 2014, l’intervento presentato per la prima volta a New York quattro anni fa e oggi ospite del Los Angeles County Museum of Art, dove il pubblico potrà ammirarlo fino al 3 settembre.
Realizzata grazie alla tecnologia digitale, l’opera consiste nella simulazione di una centrale termica alimentata dal Sole presente nel deserto del Nevada: un’imponente parete di LED accoglie l’intervento di Gerrard, dominato al centro da una gigantesca torre circondata da 10mila specchi, orientati in base alla reale posizione del Sole e responsabili dell’energia elettrica generata dalla torre stessa.
L’opera, inclusa nella raccolta del museo americano grazie alla donazione compiuta da Leonardo DiCaprio nel 2015, è il frutto di un attento studio condotto dall’artista e da un team di programmatori capaci di simulare l’effettiva posizione del Sole, della Luna e delle stelle rispetto alla porzione di deserto in cui è collocata la centrale termica.
Il risultato è una prospettiva in continuo mutamento che, nell’arco di 60 minuti, spazia dal livello terrestre a quello satellitare, restituendo all’osservatore un punto di vista sempre diverso. Interessato al concetto di energia, Gerrard si sofferma sul suo consumo illimitato in epoca contemporanea, innescando un’importante riflessione attorno alle fonti rinnovabili.