La capitale britannica ospita per la prima volta oltremanica il progetto “made in Italy” dell’artista inglese nella sua interezza. Un viaggio nella storia, dalle rovine di Pompei ai giorni nostri.
Ha aperto i battenti da poche ore la mostra Victor Burgin: Voyage to Italy, allestita fino al 29 settembre negli spazi londinesi della Richard Saltoun Gallery. Si tratta della prima rassegna oltremanica in cui l’omonimo lavoro dell’artista britannico Victor Burgin compare nella sua interezza, dando vita a immagini e atmosfere in cui si mescolano storia e spunti creativi.
Il lavoro di Burgin prende le mosse dall’incarico conferito all’artista dal Canadian Centre for Architecture di Montreal: realizzare un’opera legata a Basilica, una delle fotografie conservate presso l’archivio canadese. Lo scatto, firmato dal napoletano Carlo Fratacci nel 1864, ritrae una donna rimasta anonima sullo sfondo delle rovine della basilica di Pompei. Burgin, affascinato da questa figura sconosciuta, l’ha paragonata a una presenza fantasmatica, dando il via a un’opera in cui trovano spazio la fotografia, il suono e il video.
Burgin, noto in tutto il mondo per le sue sperimentazioni in ambito video-fotografico, si è recato a Pompei, dove ha realizzato due scatti panoramici a 360 gradi della basilica, uno dal punto di vista della donna e l’altro da quello del fotografo. Ha poi immortalato ciascuna delle colonne che facevano da quinte alla figura femminile. Il risultato è Voyage to Italy: un video accompagnato da una voce narrante e due lavori visivo-testuali in cui confluiscono anche una serie di suggestioni derivanti dal film Viaggio in Italia di Rossellini.
[Immagine in apertura: Victor Burgin, Basilica I, dettaglio, 2006]