Dalla fascinazione per l'India, l'Oriente e il Buddismo al tema delle streghe, del diavolo e dei maghi, fino all'affermarsi della dimensione inconscia come nuovo orizzonte artistico: è una mostra complessa e articolata, quella che prende il via questo fine settimana a Rovigo.
Con Arte e Magia. Esoterismi nella pittura europea dal Simbolismo alle Avanguardie Storiche Palazzo Roverella a Rovigo accoglie, fino al 27 gennaio 2019, un progetto espositivo che esplora le connessioni tra le correnti esoteriche, in voga tra il 1860 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, e le arti figurative su scala europea.
Curata da Francesco Parisi e visitabile a partire dal 29 settembre 2018, la mostra punta a svelare l’influenza esercitata dal pensiero esoterico sui movimenti artistici che si susseguirono tra Ottocento e primi decenni del Novecento, individuando il proprio orizzonte di indagine nel Simbolismo e nelle esperienze delle avanguardie storiche.
Snodandosi tra 11 sezioni tematiche, la rassegna prende in esame varie declinazioni artistiche, dalla pittura alla letteratura, passando anche per la produzione architettonica, l’illustrazione e l’editoria.
Autori quali Ferdinand Hodler, Léonard Sarluis, Hermann Obrist, Hugo Höppener (Fidus), Hendrik P. Berlage, Jahannes Mathieu Leuweriks, ErnestoBasile, solo per citare alcune delle figure coinvolte, furono tra i fautori di una vera e propria “architettura esoterica”, ricca di allusioni simboliche e messaggi iniziatici presenti in templi, altari e altri interventi.
Le opere selezionate di Johannes Itten, Hilma af Klint, Giacomo Balla, Wassily Kandinsky, Marcel Duchamp, Julius Evola, incluse nel percorso di visita, consentono poi di cogliere uno degli aspetti analizzati dalla mostra: il progressivo superamento dei temi simbolisti, con il conseguente affermarsi di nuove ricerche sulla forma.
Con i loro lavori, questi artisti testimoniarono la conquista di “una libertà interiore attraverso la riscoperta di misteriose forme ancestrali ed avevano iniziato ad utilizzare forme archetipiche dell’inconscio collettivo e di temi come quello ascensionalistico (monti, torri, triangoli), cosmico (cerchi, sfere, prospettive) o di pura speculazione mistica”.
Nella sua pluralità tematica, la mostra non rinuncia a gettare lo sguardo anche verso la scena orientale. L’Europa fin de siècle, infatti, non restò indifferente al Buddismo, che acquisì la forma quasi di “una sorta di moda alternativa“.
Un viaggio complesso, “multisfaccettato” ed estremamente documentato aspetta dunque i visitatori dell’appuntamento artistico, nel quale emergono anche argomenti individuabili nel dibattito culturale più recente.
[Immagine in apertura: Paul Sérusier, L’Incantation, dettaglio, 1891-92, Quimper, Musée des Beaux-Arts]