Dal Giappone al Piemonte seguendo un filo di seta, fino a Racconigi

13 Settembre 2018

dame di corte addette alla sericoltura

Con Seta, il filo d’oro che unì il Piemonte al Giappone il Castello di Racconigi, a Cuneo, impiega “l’espediente” della preziosa fibra per raccontare una vicenda storica e indirizzare lo sguardo verso le future applicazione di un materiale da sempre molto apprezzato. Accompagnata da un programma di conferenze di approfondimento storico-culturale, da dimostrazioni di arti marziali e da altri appuntamenti che anticiperanno i temi al centro della Japan Week – a Torino, dal 19 al 25 ottobre – la mostra ricostruisce il quadro storico che va dall’apertura del Paese del Sol Levante al resto del mondo, dopo oltre due secoli di totale chiusura, fino all’avvio delle relazioni diplomatiche con l’Italia – nel 1866 – e alla crescita degli scambi, anche con finalità economiche.

All’epopea dei commerci della seta tra Piemonte e Giappone è dedicata la sezione di apertura della rassegna, che ricorre a manufatti, opere pittoriche, diari, lettere, foto dei navigatori, come gli ammiragli piemontesi Giacomo Bove, Camillo Candiani e Carlo Grillo. La mostra intende dimostrare come reciproco fu lo slancio di conoscenza tra i due Paesi: studenti e commercianti giapponesi studiarono i sistemi all’avanguardia di trattura e torcitura piemontesi per poi proporli in patria; è dunque possibile attivare dei confronti tra le diverse manifatture locali, sia filande, sia setifici. Spazio anche a un parallelismo fra la Casa Reale Savoia e la Casa Imperiale giapponese, a supporto del quale vengono per l’occasione presentati documenti fotografici, manufatti in seta, libri e video.

Progettata e curata dalla dottoressa Giulia Ciammaichella – fondatrice dell’ agenzia Link Japan 4 Events srl – in collaborazione con la dottoressa Yuko Fujimoto dell’Associazione Interculturale Italia Giappone Sakura e aperta fino al 20 novembre prossimo, l’esposizione si conclude con uno sguardo sull’avvenire.
La seta, antica e pregiata fibra tessile, ha infatti importanti possibilità di applicazione anche in ambito tecnologico, nell’arte orafa e persino nei settori alimentare e nutraceutico: dal “sushi” ai bachi di seta – snakcs molto proteici e ecosostenibili – ai “panseta”, panettoni realizzati con farina di bachi da seta.