Colpito da un violento sciame sismico nel 2015, il Nepal e in particolare la capitale Kathmandu sono stati al centro di un workshop internazionale promosso, tra gli altri soggetti, dall'Università Iuav di Venezia. I risultati di questa esperienza sono in mostra nella città lagunare, fino al 21 settembre prossimo.
Risultato della collaborazione istituzionale tra l’Università Iuav di Venezia, l’Unesco di Kathmandu e il Dipartimento di Archeologia della capitale nepalese, il workshop internazionale Cantiere didattico internazionale/ Kathmandu Nepal ha visto coinvolti alcuni studenti dell’ateneo lagunare.
Gli esiti di questa esperienza, insieme a foto, video, disegni e testimonianze, vengono presentati in una mostra visitabile allo spazio espositivo “Gino Valle”, all’ex Cotonificio dell’Università Iuav di Venezia, fino al 21 settembre prossimo.
Obiettivo della rassegna è documentare le modalità di protezione dei beni culturali nepalesi in situazioni di grave rischio. Il Paese asiatico conosce il dramma degli eventi naturali estremi e, come noto, il 25 aprile 2015 è stato colpito da un violentissimo sisma. Due, in particolare, i complessi architettonici presi in esame dal workshop: sono i siti di fede induista – riconosciuti come patrimonio UNESCO – del Pancha Deval Complex (situato nell’area di Pashupati e costituito da cinque edifici identici per aspetto e materiali utilizzati) e il tempio Radha Krishna situato a Teku, punto di riferimento per la comunità locale.
Nel percorso di visita sono compresi i risultati di test di diagnostica non distruttiva realizzati con un tomografo portatile Tromino; si tratta di uno strumento che consente di individuare le frequenze di picco, i modi di vibrare e gli smorzamenti dei punti indagati. Inoltre, sono stati impiegati anche uno sclerometro, in grado di determinare la resistenza superficiale dei materiali testati, e un endoscopio, che consente di indagare le profondità delle fessure esaminate e scattare fotografie degli interni delle stesse.
Iuav a Kathmandu per il terremoto 2015 è stata curata da Eleonora Spoldi – dottoranda in “Innovazione per il costruire e per il patrimonio culturale” – e Alberto Bretini – laureato Iuav con la tesi Metodi innovativi per l’analisi e progetto di recupero strutturale di un tempio nepalese seicentesco; il responsabile scientifico è il docente Salvatore Russo.