La regione dell’Alta Francia ospita il quindicesimo appuntamento annuale con il festival Photaumnales. Offrendo un denso calendario di appuntamenti espositivi e incontri, all’insegna del legame tra arte dello scatto e memoria.
Ha aperto i battenti solo poche ore fa la quindicesima edizione di Photaumnales, la kermesse fotografica ospitata dalla città di Beauvais, nella regione dell’Alta Francia. Sino al 31 dicembre, ventisette autori, raggruppati in mostre tematiche e monografiche, si confrontano con il tema della rassegna ‒ Where the memory remains ‒, approfondendo l’importante legame che unisce la memoria alla pratica fotografica.
La storia contemporanea prende forma negli scatti esposti, rivelando una molteplicità di approcci alle dinamiche del tempo, della memoria collettiva e alle tracce lasciate nel paesaggio dallo scorrere delle epoche. Tourism of Desolation, di Ambroise Tézenas, mette in evidenza il fenomeno del “dark tourism”, rivolto ai luoghi interessati da tragedie come terremoti, tsunami e catastrofi industriali, sottolineando l’ambigua curiosità suscitata da avvenimenti che esulano dalla tradizionale concezione dei siti “da diporto”.
Va alla scoperta dei segni lasciati dalla storia recente Patrick Tournebœuf, impegnato in una ricognizione visiva intrapresa nel 2003 ‒ dal muro di Berlino alla Normandia ‒ immortalando i monumenti che punteggiano le diverse aree geografiche nelle quali si verificarono eventi epocali. Le conseguenze di conflitti e battaglie impregnano anche le opere di Jean-Pierre Gilson, che restituiscono la bellezza dei paesaggi prima degli scontri.
Se le aree suburbane in costruzione sono al centro degli scatti di Gaël Clariana, delle vere e proprie passeggiate architettoniche sono il punto di partenza delle opere di Andrej Vasilenko ispirate alla città di Beauvais. La ricerca di Marco Tiberio & Maria Ghetti, infine, punta lo sguardo sulle drammatiche vicende della “giungla di Calais”.
[Immagine in apertura: © Patrick Tourneboeuf / Tendance Floue]