In contemporanea con la London Design Biennale, la capitale inglese si appresta ad accogliere anche il London Design Festival, che in questo 2018 taglia il traguardo del decimo anno della collaborazione con il Victoria & Albert Museum, hub e punto di riferimento di una kermesse nel cui circuito sono inclusi numerosi distretti e luoghi simbolo della città.
Mentre la Somerset House è “l’epicentro” della London Design Biennale, la capitale inglese “conquista” temporaneamente il titolo di “centro nevralgico” del design mondiale con l’imminente apertura del London Design Festival, che si svolge in contemporanea. Una pluralità di eventi, dunque, contraddistinguerà le prossime giornate londinesi – dal 15 al 23 settembre -, proponendo un mix irresistibile per gli appassionati del genere tra interventi diffusi in vari luoghi urbani e installazioni appositamente concepite per la storica cornice del V&A Museum.
In specifici spazi del prestigioso museo londinese, così come al Brompton Design District, saranno ad esempio collocate le fontane progettate da Michael Anastassiades; su iniziativa di South Kensington Estates, intendono contribuire in modo fattivo alla riduzione dell’uso delle bottiglie di plastica, fornendo acqua potabile gratuita a turisti e visitatori.
Per celebrare il decimo anno di “partnership” tra il Victoria & Albert Museum e il Festival, è stato promossa l’iniziativa Pentagram, grazie alla quale saranno ripercorse tutte le identità grafiche create nell’arco di questo decennio in una speciale “esposizione” nella Members’ Room, aperta lo scorso ottobre.
Un’attenzione speciale meritano i Landmark Projects, che anche quest’anno renderanno il design una “materia viva”, con la quale chiunque lo desideri potrà misurarsi in diverse aree urbane e in grado di attivare la città e i suoi simboli. Imperdibile Please Feed The Lions, la scultura interattiva – e persino ruggente! – del pluripremiato artista e designer Es Devlin, collocata a Trafalgar Square e resa possibile con il supporto di Google Arts & Culture.
Apertura prolungata anche oltre la kermesse – fino al primo ottobre – per MultiPly, la “labirintica” installazione interattiva di Waugh Thistleton Architects, American Hardwood Export Council (AHEC) e ARUP, che intende sollecitare i fruitori verso un ripensamento del modo in cui le case e le città vengono progettate e costruite. Questioni di grande attualità e urgenza – come il tema del cambiamento climatico e le pressioni legate alla richiesta di alloggi – saranno analizzate dal padiglione, per la cui realizzazione sono stati impiegati pannelli modulari destinati a un successivo riutilizzo. E, ancora, lungo la frequentatissima Regent Street sarà collocata Trace di Architecture Social Club, un’installazione progettata per attirare l’attenzione sulla potenza della Natura, capace di reagire alla luce e al vento e di “rendere visibile l’invisibile“, ad esempio sfruttando l’energia eolica.
Nella fittissima rete di distretti, showroom e gallerie londinesi, inoltre, sarà inoltre possibile assistere a presentazioni di prodotti, eventi curati da brand e designer, incontri e molto altro ancora.