Si chiama “castell” ed è una delle sfide più appassionanti in cui ci si cimenta in Catalogna. L’obiettivo? Costruire delle vere e proprie torri “umane” che raggiungono altezze vertiginose, protagoniste degli scatti di Alex Nebot.
Le sue origini sono antiche e ben radicate nel tessuto culturale della Catalogna. Stiamo parlando del “castell”, una disciplina praticata fin dall’Ottocento che è divenuta ben presto sport regionale, attirando sempre più partecipanti.
Lo scopo è semplice e scenografico: dare vita a delle torri umane, frutto della collaborazione di una moltitudine di individui che, sorreggendosi l’un l’altro, compongono la vetta del “castell”.
Anche il fotografo Alex Nebot è rimasto colpito da questo sport, al punto da farlo diventare soggetto dei propri scatti e non solo. L’artista infatti è entrato addirittura a far parte de El Nens del Vendrell, uno dei gruppi che tuttora, durante festival e ricorrenze, si cimentano nel “castell”, vivendo così da vicino un’esperienza davvero suggestiva.
Come si intuisce dagli scatti di Nebot, la base della torre è formata dalla cosiddetta “pinya”, un anello concentrico di persone che garantisce la stabilità della struttura. A essa si aggiungono altri due livelli, “foire” e “manilles”, a partire da quali si sviluppa il “tronc”, la torre vera e propria. Spetta a un gruppo di bambini raggiungere il “pom de dalt”, la sommità, che può sfiorare anche i dieci metri d’altezza.