Uno studio condotto da Live Nation, azienda attiva nel campo dell’intrattenimento dal vivo, ha dimostrato che i concerti e i festival fanno sentire maggiormente vivi, anche rispetto alle esperienze sessuali e coi videogiochi.
Un concerto può risultare più potente di un amplesso? Uno studio condotto da Live Nation, azienda impegnata nel campo dell’intrattenimento dal vivo, ha dimostrato che nell’era del digitale e delle esperienze ‘virtuali’ la musica live è l’esperienza che fa sentire maggiormente vivi.
La ricerca, realizzata insieme all’agenzia Culture Coop, ha preso in esame a livello globale i trend e i comportamenti di oltre 22mila consumatori di 11 Paesi, di età compresa fra i 13 e i 65 anni, arrivando alla conclusione che concerti e festival fanno bene all’umore: è stato provato attraverso un esperimento biometrico, che analizza le reazioni fisiologiche dei fan durante un live, che quasi il 70% dei partecipanti mostra una significativa sincronizzazione nei movimenti del corpo che stimola l’ossitocina, l’ormone che facilita i legami e le interazioni fra esseri umani. Stimolo che permane nell’individuo dopo che il livello del suo buonumore è aumentato di 5 volte rispetto a prima dello show.
Inoltre, alla richiesta di riflettere su una recente esperienza avuta ad un concerto e classificare l’intensità del loro coinvolgimento emotivo, il 78% degli intervistati ha risposto di provare emozioni fortissime. Altri avvenimenti o esperienze digitali non si sono rivelate all’altezza a livello emotivo: gli intervistati hanno dichiarato di provare emozioni meno forti ascoltando la musica in streaming (-27%) o giocando ai video game (-31%).
[Immagine in apertura: Ennio Morricone in concerto per Un’Estate da Re alla Reggia di Caserta, 11 luglio 2017. Photo by Luigi Panico per Sky Arte HD]