"Emotional States" è il tema guida della nuova edizione della London Design Biennale 2018. Alla Somerset House sarà possibile immergersi nell'atmosfera dell'installazione composta da 24 disegni di diverse specie arboree, realizzati da Cesare Leonardi e Franca Stagi.
Dopo le esperienze della mostra Cesare Leonardi: Strutture ‒ presentata al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova nel 2017 ‒ e della monografica L’Architettura della Vita ‒ alla Galleria Civica di Modena, promossa per il Festival Filosofia 2017 ‒ la poliedrica figura del progettista modenese varca i confini nazionali con un nuovo appuntamento dedicato. A partire dal 4 settembre, infatti, Cesare Leonardi e Franca Stagi. L’architettura degli alberi sarà la mostra con cui l’Italia prenderà parte alla “vetrina internazionale” della London Design Biennale 2018. La Triennale di Milano, che rappresenta il nostro Paese in questo evento, ha infatti affidato al team composto da Joseph Grima, Andrea Cavani, Giulio Orsini e Veronica Bastai la curatela di un’esposizione che consentirà anche al pubblico globale di conoscere le specificità del progettista.
Nato a Modena nel 1935, Leonardi ha sviluppato la propria parabola professionale mettendo continuamente in discussione il confine tra progettazione e pratica artistica. Dal 4 al 23 settembre, negli spazi della Somerset House, sarà possibile approfondire il suo profilo insieme a quello di Franca Stagi, con la quale ha progettato la celeberrima poltrona Dondolo: nel 1967 fu esposta al MoMA nell’ambito di Italy: The New Domestic Landscape.
L’installazione londinese riprodurrà 24 disegni relativi a diverse specie arboree: si tratta di una selezione delle 374 tavole originali riprodotte nel volume L’Architettura degli Alberi di Leonardi e Stagi (Mazzotta, 1982), nel quale confluirono gli esiti dell’indagine condotta dai due progettisti per approdare alla “conoscenza di quegli elementi costitutivi dell’architettura verde che sono gli alberi”. Leonardi iniziò a manifestare il proprio interesse verso gli alberi in parallelo con gli studi universitari, alla Facoltà di architettura di Firenze: “Sentivo un’attrazione maggiore che per le forme dell’architettura”, ha dichiarato. Una passione che lo incoraggerà nello studio degli alberi, ma anche a viaggiare in Italia e in Europa, per fotografarli e studiarli. Con Franca Stagi e i collaboratori del loro studio si dedicò negli anni a un’impresa ventennale di ridisegno degli alberi, confluita nella pubblicazione del volume già citato: un vero e proprio manuale per la progettazione di parchi.