La mostra allestita al Jewish Museum ripercorre un fondamentale capitolo delle Avanguardie artistiche russe. Prendendo in esame la breve ma intensa esperienza della People’s Art School di Vitebsk.
È una storia appassionante e suggestiva quella narrata dalla mostra ospite del Jewish Museum di New York dal 14 settembre al 6 gennaio prossimo. Chagall, Lissitzky, Malevich: The Russian Avant-Garde in Vitebsk, 1918-1922 riannoda i fili delle vicende legate alla People’s Art School di Vitebsk, il paese originario di Marc Chagall, che fondò proprio qui la scuola destinata a formare una nuova generazione di artisti.
Sull’onda della Rivoluzione russa del 1917, Chagall individuò nella natia Vitebsk il luogo più adatto per dare vita a una scuola libera da qualsiasi imposizione e condizionamento. Insignito del ruolo di Commissario alle Belle Arti per la regione di Vitebsk nel 1918, Chagall fu protagonista di un’avventura formativa poi entrata nella Storia, trasformando la People’s Art School in un centro propulsivo per le Avanguardie dell’epoca.
El Lissitzky e Malevič, invitati da Chagall a insegnare presso la scuola di Vitebsk, contribuirono a vivacizzare ancor di più un clima di fermento creativo che si sarebbe protratto per altri 4 anni, fino alla conclusione dell’esperienza della People’s Art School, all’indomani di nuovi stravolgimenti politici, forieri di restrizioni e limiti rigorosi.
Le circa 160 opere in mostra ‒ realizzate da Chagall, El Lissitzky e Malevič, così come da altri insegnanti e studenti quali, ad esempio, Lazar Khidekel, Nikolai Suetin, Ilya Chashnik e Vera Ermolaeva ‒ ripercorre un capitolo essenziale per comprendere lo spirito delle Avanguardie russe e anche la poetica di tre dei loro esponenti più talentuosi.
[Immagine in apertura: Marc Chagall, Self-Portrait with Easel, 1919, gouache on paper. Private Collection. Credit: Artwork © Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris]