In occasione del 250° anniversario della Royal Academy, il più noto architetto italiano vivente viene omaggiato con una monografica che ne analizza in maniera scrupolosa i passaggi salienti della carriera, mettendo in evidenza come "l'architettura possa toccare lo spirito umano". Fino al 20 gennaio 2019, Renzo Piano sarà protagonista nei nuovi spazi delle Gabrielle Jungels-Winkler Galleries.
Frutto della collaborazione tra Royal Academy of Arts, Renzo Piano Building Workshop e Fondazione Renzo Piano, la retrospettiva Renzo Piano. The Art of Making Buildings è uno degli eventi espositivi di punta dell’autunno londinese. Ricorrendo a una pluralità di opere e documenti – materiale d’archivio, modelli, fotografie e disegni – la monografica intende ripercorrere il processo di progettazione e realizzazione di 16 tra i più significativi interventi dell’architetto genovese e del suo studio, in un’ottica globale.
L’asse temporale preso in esame non può che prendere avvio con gli anni Settanta e con l’edificio che accende i riflettori internazionali su Piano e sul collega Richard Rogers, autori con R. Franchini del celeberrimo di Centre Pompidou, a Parigi.
Tra gli edifici presi in esame dalla rassegna – curata da Kate Goodwin, con lo stesso Renzo Piano e il suo staff – ci sono anche il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou di Nouméa (1998), la sede del New York Times (2007) e il Whitney Museum of American Art (2015), entrambi a New York, The Shard a Londra (2012) e la Jérôme Seydoux Pathé Foundation a Parigi (2014).
Molti, inoltre, i materiali di studio esposti in questa occasione, promossa in concomitanza con le celebrazioni del 250esimo anniversario della Royal Academy: è il caso di uno dei modelli originali realizzati durante il processo di progettazione per la Menil Collection di Houston, in Texas, ultimata nel 1986 e inaugurata l’anno successivo. La maquette in mostra è utile per comprendere le modalità con cui l’architetto e il suo team siano arrivati a concepire la soluzione adottata per convogliare la luce naturale all’interno delle gallerie, creando spazi estremamente adeguati alla fruizione e conservazione delle opere d’arte.
Sono state scattate da uno dei più grandi fotografi italiani viventi, Gianni Berengo Gardin, le 32 fotografie che vanno a integrarsi al “centro nevralgico” della mostra. Cuore dell’esposizione è infatti un focus sulla figura dell’architetto genovese, nel quale, oltre alle immagini, viene proiettato un film appositamente commissionato da Thomas Riedelsheimer, che ne mette in risalto la sensibilità personale e l’attitudine alla progettazione, ed è posizionata un’installazione scultorea concepita appositamente da RPBW per la mostra. In quest’opera, cento progetti di Piano sono stati eccezionalmente riuniti in un’isola immaginaria.
Piena soddisfazione è stata espressa dal progettista e senatore a vita, in merito all’iniziativa: “È un onore lavorare con la Royal Academy all’evento inaugurale di architettura delle Gallerie Gabrielle Jungels-Winkler. Questa mostra ha lo scopo di mostrare come costruire edifici sia un gesto civico e una responsabilità sociale. Credo fermamente che l’architettura sia un luogo in cui le persone possano incontrarsi e condividere valori“, ha commentato Piano.
[Immagine in apertura: Renzo Piano nel suo laboratorio a Parigi, 2015. Photo © Francois Mori/AP/REX/Shutterstock]