Ha da poco aperto i battenti l’attesa mostra dedicata da Ferrara alla rivoluzionaria pittura di Gustave Courbet. Puntando i riflettori sul suo originale legame con il paesaggio.
Sono trascorsi quasi 50 anni dall’ultima retrospettiva italiana intitola a Gustave Courbet e oggi il Palazzo dei Diamanti di Ferrara rende omaggio all’artista francese con la mostra Courbet e la natura, in corso fino al 6 gennaio 2019, ponendo in evidenza uno dei tratti cardine del linguaggio visivo del pittore, la sua fascinazione per il paesaggio, declinato secondo uno stile rivoluzionario.
Osannato come un maestro dagli impressionisti e molto apprezzato da Cézanne, Courbet può essere ritenuto a tutti gli effetti un pioniere del Realismo, grazie a una pittura anti-accademica e provocatrice, che trae linfa vitale dalla Natura. Il paesaggio, infatti, riveste per l’artista un’importanza fondamentale, ben esemplificata dalla cinquantina di tele in mostra.
I soggetti spaziano dalle coste mediterranee nei pressi di Montpellier ai paesaggi rocciosi della regione della Mosa, in Belgio; dalle marine della Normandia ai laghi svizzeri ammantati dalla nostalgia dell’esilio. Ritratti con sguardo lucido e consapevole della lezione del passato, i paesaggi di Courbet spiccano in tutta la loro concretezza, riflettendo lo sguardo sul mondo da parte dell’artista.
Il medesimo approccio si riscontra nei nudi e nelle figure di animali calati all’interno del mondo naturale; emblema di una pittura controcorrente, che ha risposto agli ideali romantici con una netta dose di realtà.
[Immagine in apertura: Gustave Courbet, Volpe nella neve, 1860, Dallas Museum of Art, Foundation for the Arts Collection, Mrs. John B. O’Hara Fund]