Il Museo d’arte della Svizzera italiana accoglie un approfondito omaggio espositivo a René Magritte. Celebrandone la carriera a partire da una preziosa conferenza, tenuta dall’artista nel 1938.
Si intitola Magritte. La Ligne de vie la mostra che ha aperto i battenti poche ora fa tra le sale del Museo d’arte della Svizzera italiana, a Lugano. Fino al 6 gennaio 2019 i visitatori avranno l’opportunità di ammirare una ricca selezione di opere dell’artista belga, entrando in contatto con lo stile e i temi che ne caratterizzarono la poetica.
Fil rouge dell’esposizione è la conferenza tenuta da Magritte il 20 novembre 1938 presso il Musée Royal des Beaux-Arts d’Anversa e intitolata proprio La Ligne de vie, durante la quale l’artista illustrò il suo lavoro attraverso una serie di immagini ed esempi, sottolineando il legame che lo univa al movimento surrealista.
Le circa 90 opere in mostra seguono l’itinerario tracciato da Magritte, prendendo avvio dalle creazioni degli anni Venti, percorse da un forte desiderio di sperimentazione e anche da un temporaneo interesse verso il futurismo italiano. Sarà poi la Metafisica a lasciare un segno nell’immaginario di Magritte, come testimoniato dal suggestivo confronto tra Les Plaisirs du poète, realizzato da de Chirico nel 1912, e La traversée difficile, firmato da Magritte quattordici anni più tardi.
I lavori portati a termine fra gli anni Venti e Trenta sanciscono lo stile e le tematiche tipicamente magrittiani, esemplificando la straordinaria capacità dell’artista di decontestualizzare oggetti comuni e di calarli in una dimensione straniante, al confine con l’onirico. Il percorso espositivo non si limita al 1938, ma rende conto anche della produzione successiva, includendo pure il cosiddetto periodo vache, unica deviazione di Magritte dal suo stile, complice l’uso di pennellate molto libere e cromie vivaci.
[Immagine in apertura: René Magritte, La grande guerre, dettaglio, 1964, Esther Grether Familiensammlung © Prolitteris 2018]