Prima italiana per “My home, in Libya”, l’ultimo film di Martina Melilli

12 Settembre 2018

MY HOME, IN LIBYA Melilli

Sarà il Teatro dell’Arte della Triennale di Milano ad accogliere la prima italiana di My Home, in Libya, nuovo lavoro dell’artista e filmmaker di origine veneta Martina Melilli, classe 1987.
Dopo il debutto in occasione del 71esimo Festival di Locarno, il film già vincitore di uno dei premi in-kind dell’Atelier del Milano Film Network 2017 arriva a Milano – fuori concorso – nell’ambito della kermesse Visioni dal Mondo. Immagini dalla Realtà.

Parte del progetto Tripolitalians (nato nel 2010 come tesi di laurea specialistica di Melilli – l’autrice si è formata in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia, per poi specializzarsi in cinema documentario e sperimentale alla Luca School of Arts di Bruxelles) My Home, in Libya ricostruisce un’intensa vicenda realmente avvenuta.
Il nonno della regista infatti è originario della Libia, che all’epoca della sua nascita era una colonia italiana. A Tripoli ha vissuto e sposato Narcisa: insieme, a causa del colpo di stato di Gheddafi, nel 1970, hanno rapidamente lasciato il Paese. Attraverso a una conoscenza maturata sui social, Melilli ha iniziato a raccogliere immagini della città natale dei suoi nonni così come si presenta oggi ma anche oltrepassare il “muro” dei pregiudizi e le difficoltà legate ai confini fisici e culturali tra Italia e Libia, separata da una “lingua di mare”.

Nei suoi 64 minuti di durata, il film prova dunque a estendere l’orizzonte di una narrazione personale verso una dimensione universale, provando anche a misurarsi con la “scomoda eredità” della stagione colonialista italiana.