Con due testate fondamentali per la comunità nera statunitense - il mensile Ebony e il settimanale Jet - la casa editrice Johnson Publishing Company ha rappresentato un primo riferimento per manifestare e discutere la cultura "black". Proprio dallo sterminato archivio dell'editore, Theaster Gates ha attinto per il suo ultimo progetto, in mostra dal prossimo 20 ottobre presso l'Osservatorio della Fondazione Prada, nel cuore di Milano.
L’identità afroamericana nel secondo Novecento è passata (anche) attraverso una casa editrice, la Johnson Publishing Company, fondata nel 1942 da John H. Johnson. Con due testate fondamentali per la comunità nera statunitense – il mensile Ebony e il settimanale Jet – questo editore ha rappresentato un primo riferimento per manifestare e discutere la cultura “black”, celebrandone avvenimenti storici – come la Marcia su Washington, del 1963 – e celebrità, nello sport come nello spettacolo.
Ai nostri giorni, l’archivio della Johnson Publishing Company conta oltre 4 milioni di immagini: è proprio in questo vastissimo repertorio, questo campionario di trend nella moda, canoni estetici e convenzioni sociali, linguaggi professionali e abitudini domestiche, che Theaster Gates è andato “a pescare” per il suo ultimo progetto, The Black Image Corporation, in mostra negli spazi dell’Osservatorio di Fondazione Prada, nel cuore milanese della Galleria Vittorio Emanuele II, dal prossimo 20 settembre e fino al 14 gennaio 2019.
La mostra in programma è al tempo stesso frutto della creatività di Theaster Gates e risultato di un’operazione di curatela, a firma dello stesso artista. Il percorso espositivo si fonda infatti sull’opera di due fotografi legati alle pubblicazioni della Johnson Publishing Company, Moneta Sleet Jr. (primo Premio Pulitzer afrocamericano) e Isaac Sutton, cui Gates accosta “rapide incursioni nella vita delle persone comuni attraverso immagini inedite selezionate dalla Johnson Collection. Questi archivi indagano i temi della bellezza e del potere femminile nero, e credo che oggi sia il momento giusto per scavare nel lessico visivo della storia americana e svelare un’iconografia che, all’infuori della mia comunità, gode di scarsa visibilità. Ho voluto celebrare le donne di ogni genere, con una particolare attenzione per quelle afroamericane”.
Al contributo storico e artistico degli autori da lui selezionati, Theaster Gates ha aggiunto il proprio concependo un particolare sistema espositivo, che renda la mostra un’esperienza partecipativa. Le cornici che accolgono le fotografie scelte, infatti, sono liberamente manipolabili dagli spettatori, che possono estrarne le immagini per osservarle e addirittura appoggiarle alle finestre che danno all’esterno, per condividerle con altri possibili visitatori.
Di più, al primo piano dell’Osservatorio l’artista ha introdotto anche una serie di elementi d’arredo, progettati da Arthur Elrod per gli uffici della JPC di Chicago. All’interno di questo ambiente, che ricrea di fatto gli spazi in cui le riviste menzionate prima hanno visto la luce, sarà possibile sfogliare le copie originali di Ebony e Jet, mentre il video Michigan Avenue In Full Bloom (2018) realizzato da Gates documenta i reali spazi architettonici che ospitavano gli uffici.