Il regista italoamericano porta in scena al Teatro Trianon Viviani il dramma in musica che racconta il cuore di Napoli. A fare da colonna sonora sono le canzoni, tra le più conosciute e le meno note, di Nino D’Angelo.
È ambientato in uno dei quartieri più emblematici di Napoli, tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Stiamo parlando di Forcella Strit, lo spettacolo teatral-musicale – diretto da Abel Ferrara – che ha aperto la stagione del Teatro Trianon Viviani lo scorso 25 ottobre e che sarà replicato venerdì 26, sabato 27 e domenica 28, quindi venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 novembre.
Un ritorno su Napoli dopo nove anni di assenza, da parte del regista newyorkese del Bronx, ma con il sangue campano.
“Torniamo al teatro Trianon Viviani a Forcella con un dramma originale del mio collaboratore e sceneggiatore, Maurizio Braucci, insieme al nostro amico geniale Nino D’Angelo, il direttore artistico del teatro, l’uomo responsabile di aver fatto confluire tutto e tutti», ha spiegato Ferrara. «Il dramma si concentra sulle persone semplici del quartiere e non su quelle che cercano di comparire in prima pagina – prosegue il regista: voglio guardare la vita quotidiana, dalla nascita fino a oltre la morte, di quelle persone che hanno accettato il loro quartiere e non hanno alcun desiderio di lasciarlo o di elevarsi al di sopra di esso”. A fare da colonna sonora a questo racconto sono le canzoni, tra le più conosciute e le meno note, di Nino D’Angelo, come Ciucculatina d’ ‘a Ferrovia, Cafè cafè, Tengo ‘o sole, ‘A storia ‘e nisciuno e Mamma Preta.