Protagonista degli eventi collaterali legati alla fiera parigina FIAC, l’artista franco-argentino ha collocato le sue opere in due luoghi nevralgici della Ville Lumière. Invitando il pubblico a interagire con esse.
Stanno in equilibrio sul confine tra design, arte e installazione le opere di Pablo Reinoso, artista argentino di stanza a Parigi fin dagli anni Settanta. Proprio la capitale d’oltralpe accoglie, in concomitanza con la fiera d’arte contemporanea FIAC, una serie di interventi di Reinoso, inclusi nel calendario di eventi collaterali della rassegna fieristica.
Fino a oggi, 21 ottobre, il pubblico ha potuto interagire con L’Arche, l’opera presentata dall’artista e da Waddington Custot di fronte al Petit Palais, sull’Avenue Winston Churchill, all’interno dei FIAC projects. Connesso alla serie delle Beam Bench, inaugurata da Reinoso nel 2001, l’arco in acciaio dipinto di nero, alto sei metri, indaga le potenzialità dei materiali usati ed echeggia le architetture dell’ingresso al Petit Palais.
L’obiettivo è spronare il pubblico a entrare in contatto con l’opera, scattando foto e condividendole sui social network, così da integrare non soltanto l’arte nel tessuto urbano, ma anche nella propria esistenza quotidiana.
Le stesse dinamiche sono evocate da Le Cercle, l’installazione collocata da Reinoso nella vasca ottagonale al centro dei Jardin des Tuileries, fino al 7 novembre, come parte integrante di FIAC Hors-les-Murs Promenade.
Tratta dalla serie delle Garabatos, l’opera è composta da otto sculture che emergono dalla superficie dell’acqua, fino a raggiungere l’altezza di sei metri. Grazie alla materia metallica di cui sono fatte, le sculture innescano affascinanti rimandi visivi e luminosi, che le pongono in relazione all’ambiente circostante, sebbene risultino non utilizzabili dal pubblico.
[Immagine in apertura: Pablo Reinoso, Le Cercle, 2018, copyright Kleinfenn]