Nato a Parigi nel 1928 da genitori russi emigrati, il grande fotografo ha festeggiato di recente il suo novantesimo compleanno. La Reggia di Venaria, a Torino, rende omaggio alla sua creatività con un'ampia retrospettiva che ne analizza la produzione attraverso più di 170 selezionate opere.
Sono fotografie sia a colori, sia in bianco e nero quelle esposte, fino al 24 febbraio, nelle Sale dei Paggi della Reggia di Venaria in occasione della mostra Elliott Erwitt Personae. Focalizzata su uno dei nomi più autorevoli della fotografia del Novecento, si tratta della “più grande retrospettiva mai fatta di Elliott Erwitt, e certamente la più peculiare; unisce infatti per la prima volta una grande collezione di immagini a colori alle sue icone in bianco e nero, e chiude con il racconto dello sbalorditivo progetto che Erwitt ha firmato con lo pseudonimo Andrèe S. Solidor“, come ha indicato la curatrice Biba Giacchetti.
Il percorso di visita si snoda tra oltre 170 immagini, che vengono presentate in una suggestiva successione allo scopo di porre enfasi su aspetti come “l’eleganza compositiva, la profonda umanità, l’ironia e talvolta la comicità” dell’autore statunitense che, proprio quest’anno, ha tagliato il traguardo dei 90 anni.
Attivo in ambito pubblicitario e documentario, grazie ai suoi celeberrimi ritratti Erwitt si è conquistato l’appellativo di “fotografo della commedia umana“. La sua capacità di cogliere aspetti salienti e caratteristici di personalità che hanno attraversato il Novecento, dimostrando una spiccata empatia – Marylin Monroe, Che Guevara, Sophia Loren, John Kennedy, Arnold Schwarzenegger sono tra le celebrità da lui immortalate, i cui ritratti sono esposti in questa occasione – lo ha reso tra gli autori più autorevoli e influenti della sua generazione.
Con una carriera avviata negli anni Quaranta e l’invito, ricevuto nel 1953 da Robert Capa in capa, a diventare membro di Magnum Photos, Erwitt ne è divenuto presidente a partire dal 1968, ricoprendo tre mandati. Negli anni ha maturato posizioni chiare su alcuni dei temi al centro del dibattito della fotografia contemporanea: detesta il digitale e il photoshop, la nudità gratuita e l’eccentricità fine a sé stessa.
Organizzata da Civita Mostre con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, in collaborazione con Sudest57, la mostra intende evidenziare come la sua straordinaria sensibilità sia in grado di muoversi dal colore al bianco e nero e viceversa, “in una totale continuità di stile e di ricerca“.
[Immagine in apertura: USA. California. 1956 © Elliott Erwitt/MAGNUM PHOTOS]