Nella capitale francese, la mostra "Archaeology Goes Graphic" rivela l'interesse dell'arte del fumetto, con la sua combinazione di fatti reali e di finzione, per il mondo dell'archeologia. Associando antichi reperti appartenenti alle collezioni del Louvre e una selezione di opere grafiche.
C’è tempo fino all’1 luglio 2019 per visitare, negli spazi espositivi della Petite Galerie del Museo del Louvre di Parigi, Archaeology Goes Graphic. Distribuita in quattro sale, ciascuna associata a dei macro-temi – Artists and Archaeologists; Archaeological Treasures; Classifying and Understanding; Interpreting and Imagining e Comic Book Creativity, la mostra intende attivare un insolito dialogo tra la disciplina archeologica e l’arte del fumetto.
Esistono connessioni tra la cosiddetta “nona arte” e il lavoro degli archeologi? In quale modo il ricorso a schizzi, disegni dal vero e rappresentazioni che ricordano i fumetti ha contribuito – e contribuisce – a rendere più comprensibili le ricerche e le scoperte avvenute nel corso delle campagne di scavo? E ancora, concentrando l’attenzione sul metodo di lavoro di illustratori, fumettisti e archeologi, è possibile individuare delle analogie, ad esempio prendendo in esame le attività di ricerca, di classificazione dei materiali e di analisi?
Sono questi alcuni dei quesiti lanciati dal progetto espositivo in corso, che mette anche in evidenza come l’universo archeologico, con le sue scoperte, la necessità di investigare, la presenza di grandi personaggi – figure storiche o eroi leggendari – l’alternarsi di luoghi reali, di città scomparse e di destinazioni immaginarie continui ad alimentare la letteratura, i fumetti, la fantascienza.
Di conseguenza, nel percorso espositivo messo a punto dal team curatoriale – composto da Jean-Luc Martinez, President-Director del Louvre; Fabrice Douar, Editorial Manager at the Interpretation and Cultural Programming Department; Florence Dinet, Project Manager del museo parigino – si affiancano circa un centinaio di opere d’arte, provenienti dalle collezione dell’istituzione francese, e una selezione di disegni originali di fumettisti e artisti con un profondo interesse per l’archeologia, tra cui Jul, Enki Bilal e Nicolas de Crécy.
Archaeology Goes Graphic costituisce dunque un “invito” a seguire le orme degli archeologi professionisti e degli appassionati dell’antichità e dei suoi misteri, prendendo parte a un viaggio tra le epoche.
[Immagine in apertura: Enki Bilal, Hécube, Les fantômes du Louvre, 2012 © Enki Bilal]